“Chi è Dante. Che cos’è la Commedia? Quale sensazione curiosa di novità si prova, se si cerca di spiegare in breve che cosa è la Divina Commedia. Come è distribuito l’Inferno, cosa è il contrappasso. Virgilio è la ragione, Beatrice è la Teologia. Jean è attentissimo, ed io comincio, lento e accurato”.
Inizia così il viaggio di Caroline nel mondo dantesco, ogni buon pellegrino ha bisogno del suo accompagnatore. Come Dante trova Virgilio e Levi incontra Jean per non perdersi, come Caroline ha ritrovato Luigi Truccillo e Marco Viscardi che hanno accompagnato l’artista nel giorno dell’inaugurazione di Un Viaggio Incerto, noi usiamo la bussola dell’arte per non smarrirci nella biblioteca nazionale di Napoli e avere il nostro punto di riferimento, il nostro Sole nella sala di Lettura Guerriera Guerrieri.
Per tutto il mese di aprile fino all’otto maggio, iniziando proprio il giorno dedicato al sommo poeta, il Dantedì, possiamo trovare pace tra le opere di Caroline Peyron dedicate e ispirate alla Commedia.
Lavori che richiamano alla mente i gironi danteschi, il monte del Purgatorio e il cosmo che rappresenta il Paradiso.
La Divina è composta da tre cantiche formate da trentatré canti scritti in terzine incatenate e indecassibili, più un canto dell’inferno, il primo, considerato il prologo a tutta l’opera.
L’opera è impostata sulla simbologia cristiana del numero tre, la Trinità e dei suoi multipli, dell’uno, dio unico e del cento, totalità di dio. Così la mostra, il giorno dell’inaugurazione sembra strutturata come la Commedia, un corpo centrale diviso in tre file di scrivanie dove trovano spazio le opere ispirate alle cantiche, fogli divisi in file di tre a rappresentare l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Dal nero infernale al dorato celestiale passando per un blu di mezzo, venti dischi piegati e fermati con mollette dai numero romani ai indicare i canti ci raccontano il viaggio di Dante. Dal figurativo e corposo inferno si arriva all’oro leggero paradisiaco, i corpi si dissolvono, il figurativo lascia campo libero all’astratto e le figure diventano sempre più filamentose quasi a sparire del tutto, leggere e in pace nella luce di dio. Tutto è accompagnato da cartoline che ricordano i nove cieli dell’universo tolemaico. Il numero tre che torna e l’uno che resta nel tavolo con un libro d’artista e dei quadrati colorati che, ci racconta Caroline, rappresentano le terzine dantesche costruite per assonanze, colori che si ripetono a formare versi, uno due tre, uno due, tre.
Al centro il sommo libro in una copia dell’artista con la traduzione in francese. Una copia vissuta, letta, sottolineata. Un libro che va sfogliato e amato come solo le grandi storie d’amore sanno essere, come solo le grandi storie d’amore ci insegnano a vivere. Caroline ha amato questo libro che avrebbe dovuto leggere con una sua amica, leggevano a voce alta testi fondamentali poi lei si è ammalata e l’artista si è ritrovata a leggerla da sola, sentendola sempre vicina.
Così il libro presenta sottolineature, versi evidenziati e disegni ai margini, ispirazioni che vanno ad accompagnare una lettura per niente facile, pagine e pagine con note e margini e interpretazioni colorate delle terzine, uno due tre, uno due tre, tutto torna e si potrebbero passare ore, almeno tre a sfogliare questo libro che come la vita presenta cicatrici e segni del tempo. Un libro d’artista tra le parole di un artista, tempi e luoghi lontani che si connettono e collegano tra loro, spazi all’improvviso vicini, vite che si allargano, senza allungarsi come le storie d’amore. Come l’amore per Dante di Caroline Peyron.
Un viaggio incerto
mostra di Caroline Peyron ispirata alla Divina Commedia
alla Biblioteca Nazionale di Napoli
25 marzo/8 maggio 2024 ore 16.00
Sala di Lettura Guerriera Guerrie