L’Ospedale Militare e il Luna Park. All’ombra di Pessoa

Venghino signori e signore, venghino, il più grande spettacolo della vita, il più grande spettacolo della muerte” è presentato per voi e per tutti quelli che ancora non trovano la propria ombra nei Quartieri Spagnoli di Napoli.

Come per ogni desiderio realizzato che si rispetti, per ogni paradiso perduto ritrovato, per arrivarci bisogna superare una prova di resistenza, una salita che metterà a dura prova il coraggio dei pavidi ma che premierà i sognatori. Girate l’angolo ma soprattutto girate la testa per ammirare Spaccanapoli dall’alto, l’origine di ogni fotografia che si rispetti, una lunga strada che divide in due la città e come Mosè preparatevi ad entrare nella terra promessa.

Pessoa Luna Park

Nell’Ex Ospedale Militare di Napoli apre, per grandi mai diventati grandi e per piccini che vogliono restare tali, cuori puri e ginocchia sbucciate, il Pessoa Luna Park, un parco giochi, una mostra d’arte contemporanea, un luogo dove perdersi senza più ritrovarsi tra installazioni, sculture di luce e concerti, patatine fritte e martelli colorati, fabbriche del vapore e costruttori immaginari.

In uno splendido giardino riqualificato che affaccia su tutta la città, e noi napoletani sappiamo quanto siamo a corto di spazi verdi e alberi, come dal nulla, come in un deserto di stimoli e bastoni è sorto il primo lunapark eco sostenibile per giovani adulti, cani, gatti e qualche simpatico inventore. Uno spazio dove l’arte contemporanea si fa gioco, e il gioco diventa arte, argomenti troppo seri che solo un bambino potrebbe capire. Fuori da ogni schema, all’esterno di ogni galleria, l’arte si fa interattiva, condivisa, partecipativa.

Dal 18 settembre, per un mese intero, dal mercoledì alla domenica sarà possibile varcare i cancelli del Pessoa per liberare la creatività e lasciarsi finalmente andare, confrontarsi con le installazioni, godendo della vista di Napoli, ascoltare un concerto e o guardare un film, seguendo il programma al sito http://pessoalunapark.it/ 

Il parco prende il nome da Fernando Pessoa per il quale Azzura Galeota, la direttrice artistica del progetto, nutre un grande amore. Troviamo così una scultura all’ingresso che ritrae il poeta portoghese e attraverso le linee che la compongono possiamo perderci tra i palazzi della città per guardare oltre. Che cosa vedi? ci viene chiesto all’ingresso. Chi sei? Chi siamo? Come il mondo letterario di Pessoa così il parco è la somma di tutte le personalità che hanno contribuito e che contribuiscono tutti i giorni alla sua realizzazione, come Grazia Scognamiglio il presidente del collettivo Pessoa. Anche perché il Luna Park porta con se un lungo lavoro di auto costruzione per realizzare le architetture leggere che lo contraddistinguono. 

Dopo le due edizioni di Angri e la fortunata edizione di Salerno dove il Luna Park ha lasciato in dono alla città una pista per skaters come di onde del mare, un ponte ideale che collega il mare alle persone giunge a Napoli con il carico di ironia e provocazione che porta con sé la visione artistica di Roxy in the Box, artista partenopea dalla forte personalità. Sue tutte le grafiche che hanno accompagnato la campagna pubblicitaria del parco e quelle che troverete in giro tra l’agorà, uno spazio riservato agli inciuci e il bar, “ceci n’est pax un bar” di magrittiana memoria. 

Per il Lunapark Pessoa Roxy ha realizzato due installazioni artistiche, Ricchioners, un’opera inedita site specific e l’altra in collaborazione con il Pessoa, Biliardina.

Qui il famoso gioco Calciobalilla (chiamato da sempre biliardino) viene rivisitato in chiave femminista e i ventidue giocatori diventano così donne che giocano a pallone per la prima volta. Non più solo uomini ma grandi donne che hanno fatto la storia come Sofia Loren, Rita Levi Montalcini e Tina Pica. Un biliardino che si fa donna, una “Biliardina Trans” dove si può leggere la storia di Sara Carbone, una donna transgender impegnata nel sociale.

Ricchioners gioca sull’assonanza tra ricchione (termine napoletano che – secondo la lezione della Treccani – indica l’uomo omosessuale n.d.r.) e recchia (ancora un termine dialettale per indicare l’orecchio n.d.r.). Ascoltiamo prima di tutto e impariamo che con la guerra non si può fare la pace e che possiamo camminare come ci pare senza calpestare nessuno, un vero inno alla libertà d’espressione, tutti liberi di essere liberi. Un tiro al bersaglio dove si possono vincere opere di Roxy ma soprattutto si può sconfiggere l’omofobia anche attraverso l’ironia. Essere veri uomini ma come i marinai però, che si baciano tra loro.

Non solo giochi al luna park, ma voglia di mettersi alla prova, voglia di conoscere e farsi conoscere. Scoprire, connettere il cuore e la mente. 

La consapevolezza di noi stessi arriva anche attraverso il sudore e lo sforzo fisico pedalando magari una bicicletta che produce energia elettrica, ricordandoci così quanto lavoro c’è dietro a un chilowatt, quanto siamo fortunati a poter caricare un telefono, accendere una lampadina e a navigare su internet senza il minimo sforzo. 

Imparare a divertirci e divertendoci a imparare, a scoprire che se il mondo va a rotoli, abbiamo isole di plastica negli oceani e ghiacciai che si sciolgono non è solo colpa nostra come ci vogliono far credere quelle stesse persone che distruggono il pianeta, facendo ricadere la colpa su di noi. Responsabili si nelle nostre piccole azioni quotidiane ma mai responsabili come chi? “indovina chi ci ha rovinato” , indovinalo tu e scopri se ha i baffi, gli occhiali, e quali azioni nefaste ha combinato.

Uno spazio di provocazione in continuo divenire con eventi e situazioni che troveremo dal mercoledì alla domenica, dove l’arte si fa gioco per coinvolgere le persone e provare a cambiare, magari facendo una faccia di paccheri a qualcuno, ai giornialisti, ai potenti della terra, ai politicanti di turno, ai fetenti e a chi è peggio di noi.

Basta una marchetta, una semplice marchetta per diventare parte attiva del parco, perché se l’ingresso è gratuito, per poter accedere ai giochi è necessario fare una marchetta. Come? Lo scoprirete solo giocando.

Il Pessoa Luna Park si inserisce nel progetto “Luna Park Urbano”, risultato vincitore del bando IQ – I Quartieri dell’innovazione del Comune di Napoli, con il partner Mappina APS. Il progetto è sostenuto dall’Agenzia del Demanio – Direzione Generale Campania, proprietaria dell’Ex Ospedale Militare ed è cofinanziato dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014 – 2020.