Dal Museo Archeologico di Napoli a quello di Ercolano, passando per la Russia. La terza settimana di marzo (e di chiusura dei luoghi della cultura) ci porta in tre musei virtuali.
Siamo al terzo lunedì di isolamento e il mantra che ci propongono tutti i mezzi di informazione è “restare in casa”, declinato in varie tonalità e attraverso un hashtag dedicato: #iorestoacasa. Avere accesso a internet non è mai stato tanto importante quanto in queste settimane, ed anche per questa terza rubrica la rete ci viene in aiuto, facendoci evadere dalle nostre quattro mura per portarci addirittura al museo. Anzi in diversi musei virtuali, con esperienze di fruizione inedite e forse poco valorizzate fino a qualche mese fa.
Il MANN: le mostre virtuali, le collezioni
Il Museo Archelogico di Napoli offre diverse proposte online. La prima è attraverso Google Arts and Cultures, in cui sono attivi 10 percorsi: 2 in inglese (The Egyptian Collection in the MANN e Ancient Painting Tecniques) e ben 8 in italiano, che documentano alcune delle sezioni del museo, dai ritratti agli imperatori, passando per le gemme. Non si tratta di un tour virtuale, ma di schede con foto e testi che scorrono sullo schermo.
La mostra dell’anno, ovvero Lascaux 3.0 , è rappresentata da un mini-tour virtuale (7 minuti circa) nella Grotta omonima, in cui sono descritti minuziosamente e mostrati in video la Mucca Nera ed i Cavalli.
Il MAV, virtuale dalla nascita
Ad Ercolano, dal lontano 2008, è attivo il MAV Museo Archeologico Virtuale, nato dalla riqualificazione di un edificio scolastico in disuso e destinato a contenere oltre settanta installazioni multimediali che ricostruiscono le condizioni di vita delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri prima dell’eruzione del 79 d.C..
Nato come centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione, oggi il MAV, come tutti i musei, è chiuso. Ma sulla sua pagina Facebook mette a disposizione alcuni video con l’hashtag #VituaMAV in cui sono visibili le ricostruzioni di alcuni ambienti di Ercolano (come la Casa del Poeta Tragico, l’Area Sacra o le Terme) e Pompei (Il Foro), di alcuni fenomeni come La Nube Ardente, e di reperti come i gioielli o le armature.
L’Hermitage, viaggio nel Palazzo d’Inverno
Non è possibile viaggiare, ma possiamo scegliere una destinazione estera virtuale. Una visita virtuale al Museo di San Pietroburgo? Ecco qua: questo link vi porta direttamente alla pagina in cui potete scegliere il vostro tour su misura. Le collezioni del museo sono davvero enormi: dalla Preistoria fino al XX secolo, passando per l’arte Giapponese e Cinese, Indiana e Tibetana.
Una volta deciso il tour, vi troverete all’interno del Museo. Cliccando sul mirino potete procedere verso le sale successive. In alto, nella “I” di informazioni, ci sono alcune note storiche, e se anche voi (come me) vi perdete non solo nella bellezza delle architetture e delle collezioni, ma anche lungo il percorso delle sale, un quadratino con un flag vi mostra dove siete già stati.
L’architettura avrà, probabilmente, un che di familiare, dato che a costruire il Palazzo d’Inverno furono chiamati prima Bartolomeo Rastrelli (responsabile di gran parte dell’esterno e alfiere del Barocco) e poi Giuseppe Lucchini e Giacomo Quareghi (sotto Caterina la Grande, con uno stile decisamente Neoclassico).
Tra i capolavori custoditi all’Hermitage figurano opere di artisti italiani come Giorgione, Beato Angelico, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio e tanti altri. E, naturalmente, un’invidiabile collezione di scuola francese, in pratica il meglio della Parigi a cavallo tra ‘800 e ‘900: Cezanne, Degas, Matisse, Monet, Renoir, cui si aggiungono il primo Picasso e Van Gogh. Non mancano rappresentanze precedenti, come Rembrandt, Rubens, Velasquez e davvero tantissimi altri.