Vivere in una favola di Basile con ‘A Luna & ‘O Sole

Vivere una favola, in questi giorni si può, con l’associazione culturale ‘A Luna & ‘O Sole in una formazione a quattro, che a guardarli sul palco sembrano quarantaquattro come i gatti, come le filastrocche, come la magia che portano con loro.
Anita Pavone, Giovana Panza, Dario Della Monica ed Ettore Pavone sono partiti da La casa Casa del Mandolino e delle Arti del Mediterraneo a Napoli con uno spettacolo dedicato a Gianbattista Basile per continuare a San Potito Sannitico,e di nuovo l’8 giugno a Napoli a Santa Lucia nella sede dell’associazione Prosperity. Arriveranno infine a casa di Basile in una data ancora da definire con l’associazione Il Pentamerone che promuove la cultura della tradizione attraverso racconti e musica legati alla memoria delle nostre radici culturali.
Musica e parole, note e frasi, voci e strumenti che ci portano nel mondo delle fiabe di Basile, quarantanove novelle più una per raccontarci il bene e il male, la sottile linea che li separa e la voglia, la curiosità di restare in equilibrio su questo filo.


Anita Pavone sceglie tre fiabe dal patrimonio immenso che rappresenta Lu cunto de li cunti e le riscrive, le adatta alla sua voce narrante, strumento per eccellenza che lei padroneggia in maniera sublime e con la chitarra di Dario Della Monica e i mille strumenti e percussioni e suoni di Ettore Pavone, dialoga con la voce calda e avvolgente di Giovanna Panza che porta sul palco canzoni originali e brani d’epoca.


Lu cuntu, ovvero “lo trattenemiento de peccerille”, vive e si adatta ai luoghi che lo ospita. Le fiabe sono così, dei vestiti per tutti che Anita, Dario, Ettore e Giovanna indossano perfettamente e portano in tour.
Tutto inizia e finisce con la principessa Zoza che apre e chiude in cerchio stringendo le mani a Mortella e Cannetella.

Le canzoni di Giovanna spaziano tra la tradizione napoletana e brani suoi originali e danno il ritmo alla voce narrante di Anita Pavone che tra personaggi e voci diverse racconta queste tre fiabe.
Anita è di volta in volta un vecchio re, un malvagio stregone, una concubina e una regina. Personaggi surreali eppure terribilmente reali che vivono nei suoi occhi, attraverso la sua mimica facciale.

La scenografia in apparenza minimale è composta dal tappeto musicale realizzato e ricamato nei minimi dettagli dalla chitarra virtuosa di Dario Della Monica e dai tanti strumenti di Ettore Pavone, alcuni di sua invenzione, che compensano ciò che gli occhi non vedono mostrandoci le atmosfere, attraverso suggestioni cinematografiche e immaginifiche. Ci troviamo così in un castello, in una torre isolata e lungo percorsi polverosi a cavalcare cavalli contro il tempo.


Uno spettacolo di narrazione e cantato, un atto unico di settantacinque minuti che porta il pubblico in un mondo altro, dove tutto è possibile.
Maledizioni, incantesimi e teste d’oro. Donne fatate e stregoni cattivi per un pubblico di adulti a ricordarci che non tutte le favole sono per bambini.