Il nuovo album di Valerio Bruner, intitolato Vicarìa, si presenta come un ponte ideale tra il suo passato musicale nel punk-rock e l’attuale percorso artistico, che si fa portavoce delle sonorità e dell’anima della città di Napoli.
L’album, caratterizzato da un mix di chiaroscuri, unisce la potente voce di Valerio alle chitarre e alle percussioni potenti e persistenti, creando un ambiente musicale unico.
Molti i pezzi di rock duro dove la fanno da padrone chitarre elettriche, batteria e bassi potenti, come Carne ‘e maciello, un brano molto interessante con un testo duro e ironico nato quasi per scherzo, provando a tradurre in napoletano il testo di Working class hero di cui riprende la critica sociale.
Ai pezzi punk rock si alternano quelli acustici e ci sono anche due pezzi registrati insieme a due artiste napoletane, Tutto e niente con Brunella Selo e Ya no me voy con Marilena Vitale.
Vicarìa rappresenta anche un nuovo capitolo nella carriera di Valerio Bruner, segnando l’inizio di un nuovo impegno con la neonata etichetta discografica Santa Marea Sonora Records.
Fondata insieme ad Alessandro Liccardo, questa etichetta discografica è più di un semplice marchio di vendita di musica; è un’identità che deve essere punto di riferimento e unione di altri artisti.
Il termine “etichetta discografica” sembra avere sempre meno senso in un mercato in cui la musica non si vende più, ma per noi significa “identità”, un marchio che rappresenta i nostri valori e tutto ciò in cui crediamo, Santa Marea Sonora è unione e condivisione.
Non solo un etichetta quindi ma un luogo di condivisione fatto di musica e di persone unite da un progetto comune, l’idea è di coinvolgere altri artisti che condividano la stessa visione.
La creazione di quest’album ha già visto unirsi al progetto altri artisti.
L’arte di Antonio Conte, che ha realizzato la cover del disco, e le fotografie di Arianna Micco e Sofia Scuotto. La presentazione esclusiva dell’album Vicarìa si è svolta il 20 maggio nella Piccola Galleria Resistente di Conte.
Durante l’evento, a pubblico chiuso, gli ascoltatori hanno avuto l’opportunità di immergersi nel processo creativo che ha dato vita al disco, nonché nelle immagini evocate da Valerio Bruner riguardo a Napoli.
“Fare musica per noi è un’esigenza dell’anima, il nostro modo di guardare e raccontare il mondo e la realtà che ci circonda”.
L’artista ha cercato di raccontare la Napoli “dimenticata”, quella che si nasconde nelle pieghe e nelle ombre dei suoi vicoli, dando voce agli ultimi, agli emarginati e ai dimenticati.
“Punk rock dovrebbe significare libertà” disse Kurt Cobain nel 1991, mentre Nevermind faceva esplodere i valori del punk nel pubblico mainstream dell’America perbenista. Progetti come quelli di Valerio e Alessandro ben s’inseriscono in una ideale mappa del percorso di quella libertà.
Il prossimo appuntamento per presentare il disco sarà un concerto che si terrà presso lo Spazio Comunale Piazza Forcella – Biblioteca Annalisa Durante, a Napoli, il 26 maggio alle 19:30.
L’evento, realizzato in collaborazione con il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, La Rete del Caffè Sospeso e Link Orientale, sarà dedicato a Tanya Hatsura Yavorska, direttrice del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Minsk, Bielorussia.
Inoltre, l’esposizione fotografica di alcuni lavori di Sofia Scuotto, giovane street photographer napoletana, arricchirà l’atmosfera dell’evento, catturando l’essenza dell’anima popolare di Napoli attraverso le sue immagini.