Veronica Franco la “escort” poetessa

Veronica Franco, Poetessa raffinata e fine dicitrice, tanto da essere seguita dai maggiori petrarchisti del suo tempo. Abile e colta intrattenitrice, ma bollata in ogni documento divulgato come “pubblica meretrice”. In un catalogo del 1565, che riuniva tutte le “migliori cortigiane che operavano a Venezia”, si legge:

Veronica Franco
a Santa Maria Formosa
Pieza so mare (ruffiana sua madre)
Tariffa….”Scudi due”

Una cortigiana così abile e famosa da entrare nella storia .

Ritratto di Veronica Franco del Tintoretto conservato al “Prado”

La Serenissima Repubblica di Venezia  ottenne l’appoggio francese nella guerra contro i turchi per Cypro anche anche  grazie alle  amorevoli attenzioni  che la Veronica Franco riservò al  monarca che  la  volle nel suo letto per una notte intera. Il re  ne fu così favorevolmente attratto che partendo  volle gradire come ricordo  un suo ritratto, un quadro  del Tintoretto  che  diventerà famoso, ora  conservato al Prado di Madrid.

Michel de Montaigne, il grande filosofo occitano, la citò nel suo Journal de voyage en Italie.

Aperto il cor vi mostrerò nel petto
Allor che’l vostro non mi celerete
E sarà di piacervi il mio diletto
“Così dolce e gustevole divento,
quando mi trovo con persona in letto,
da cui amata e gradita mi sento,
che quel mio piacer vince ogni diletto.
sì che quel, che strettissimo parea,
nodo de l’altrui amor divien più stretto.”

Nasce a Venezia nel 1546 da Francesco Franco e da Paola Fracassa, dove inizia”la sua arte ” da giovanissima guidata dalla madre, anch’ella rinomata cortigiana, che le insegna tutti i segreti dell’eros. Si sposa a 18 anni con un maestro di medicina, il dottor Paolo Panizza, da cui si separa per meglio esercitare la sua professione. Si dice che sia stata madre di sei figli.
La sua vita è avvolta da leggenda e mistero; un dato certo è che ha dovuto subire un processo di stregoneria dall’Inquisizione nel 1580, con l’accusa di aver circuito i propri amanti e di averli sottratti ai loro doveri coniugali con “magie e sortilegi”.
Si difende con tanto ardore e passione che riesce a convincere i giudici della propria innocenza, provando che le accuse infamanti da parte del precettore  di un suo figlio – tale Ridolfo Vannitelli – erano state solo il frutto dell’invidia e della collera di un amante respinto.
Alcuni parlano anche di un presunto pentimento di Veronica Franco, per cui si dice abbia investito ingenti sostanze nella costruzione di un convitto per “fanciulle perdute”.

Tiziano “Cortigiana veneziana”

Era molto legata alla sua “Venezia”:

Alma cittade del mar reina in mezzo ‘l mar assisa
Tutto ‘l mondo concorre a contemplarla,
come miracol unico in natura,
più bella a chi si ferma più a mirarla,
e, senza circondata esser di mura,
più d’ogni forte inaccessibil parte
senza munizion forte e sicura.

Il suo salotto, grazie anche alla “affettuosa amicizia” di Marco Venier, era frequentato dai poeti e letterati Domenico Venier, Giorgio Grandenigo, Celio Magno, Bernardo Tasso, Sperone Speroni, “un vero cenacolo di poesia e musica”.
Un bellissimo epistolario tra la Franco e il Venier era stato pubblicato  già nel 1580, riscuotendo un notevole successo, e poi è stato riscoperto e ripubblicato da Benedetto Croce nel secolo scorso.

Famose sono anche le sue rime e i sonetti:

“Ite, pensier fallaci, e vana speme,ciechi, ingordi desir, acerbe voglie ite sospir ardenti, amare doglie,
compagni sempre alle mie eterne pene”.

La sua vita si spegne il 22 luglio del 1591, colpita da misteriose “febbri”, ma i suoi versi sono ancora gradevoli da leggere, nonostante lo stile rinascimentale…

“Prendi, re per virtù sommo e perfetto,
quel che la mano a porgerti si stende:
questo scolpito e colorato aspetto,
in cui ‘l mio vivo e natural s’intende.
E, s’a essempio sì basso e sì imperfetto
la tua vista beata non s’attende,
risguarda a la cagion, non a l’effetto.
Poca favilla ancor gran fiamma accende.
E come ‘l tuo immortal divin valore,
in armi e in pace a mille prove esperto,
m’empìo l’alma di nobile stupore,
così ‘l desio, di donna in cor sofferto,
d’alzarti sopra ‘l ciel dal mondo fore,
mira in quel mio sembiante espresso e certo”.

Fama e leggenda

La sua vita leggendaria ha ispirato sia romanzieri che registi: Margaret F. Rosenthal le ha dedicato un romanzo …”Un’ onesta cortigiana” del 1994.

Margaret Rosenthal
Il romanzo di Margaret Rosenthal

Il regista Marshall Herskovitz le ha dedicato un film Padrona del suo destino, (Dangerous Beauty) del 1998, con Catherine McCormack, Rufus Sewell, Jacqueline Bisset e con gli splendidi costumi di Gabriella Pescucci nelle ricche ambientazioni del Castello Orsini-Odescalchi a Bracciano, e di Villa Aldobrandini a Frascati

Dal film Padrona del suo destino (Dangerous Beauty)

Le sue rime sono pubblicate  da Ugo Mursia Editore a cura di S. Bianchi ed.1995.

Rime Ed. Miesi
Veronica Franco Rime edizione Mursia