Con Last Night in Soho arriva il thriller, fuori concorso, alla 78. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. In questo thriller psicologico, Eloise, che sogna di diventare una fashion designer, riesce misteriosamente a catapultarsi negli anni Sessanta dove incontra Sandie, un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.

Protagoniste di Last Night in Soho sono due giovani attrici lanciatissime. La sensuale Sandy è Anya Taylor-Joy, che dopo il successo de La regina degli scacchi è tornata sul set con il suo mentore Robert Eggers nell’epopea vichinga The Northman, in attesa di Furiosa, il prequel di Mad Max sulla giovinezza del personaggio interpretato da Charlize Theron in Fury Road. Eloise è Thomasin McKenzie, presente anche nel concorso ufficiale con The Power of the Dog e reduce dalla spiaggia maledetta di M. Night Shyamalan di Old.

Se aveste la possibilità di tornare indietro nel tempo, lo fareste? Il desiderio di realizzare Last Night in Soho nasce dalla volontà di Edgar Wright di fare un film su Central London, che è stata la sua casa adottiva per gli ultimi venticinque anni e che ha frequentato per buona parte della vita adulta; che fosse per lavoro, socializzazione e anche per vivere in questa parte della metropoli, si è immerso nei secoli di storia di cui è impregnata. In qualche modo Last Night in Soho è una lettera d’amore. Non solo indirizzata a questa parte di mondo ma a un decennio leggendario, gli anni Sessanta, quando Soho era il centro dell’universo. Last Night in Soho è il risultato di 25 anni passati a vivere e lavorare a Soho, passando così tanto tempo a osservare l’architettura del quartiere chiedendosi cosa quei muri avessero visto, e a camminare per le sue strade a notte fonda. Oggi Soho è un quartiere gentrificato, ma ha ancora molti lati oscuri sotterranei. Soho è uno di quei posti dove ti basta stare fermo per un minuto per vedere accadere qualcosa di magico, strano od oscuro.
Tuttavia, in Wright vive un eterno conflitto, in cui la brama di viaggiare a ritroso e crogiolarsi nell’atmosfera glamour degli anni Sessanta ha per contraltare il timore assillante delle tenebre che si celano dietro quella visione rosea. La nostalgia può essere pericolosa; trascorrendo troppo tempo a guardarsi indietro, si potrebbe non riuscire a scorgere il pericolo che sta proprio davanti a noi.

Last Night in Soho è un racconto ammonitore rivolto ai sognatori che vogliono riavvolgere il tempo e tornare a un’epoca nella quale, paradossalmente, in effetti non hanno mai vissuto. La domanda, quindi, dovrebbe essere: se aveste la possibilità tornare indietro nel tempo, davvero lo fareste?
Dal 4 novembre #soloalcinema.
Regia: | Edgar Wright |
Produzione: | Complete Fiction (Nira Park, Edgar Wright), Working Title Films |
Durata: | 118’ |
Lingua: | Inglese |
Paesi: | Regno Unito |
Interpreti: | Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie, Matt Smith, Terence Stamp, Diana Rigg, Rita Tushingham, Michael Ajao, Synnøve Karlsen |
Sceneggiatura: | Edgar Wright, Krysty Wilson-Cairns |
Fotografia: | Chung Chung-hoo |
Montaggio: | Paul Machliss |
Costumi: | Odile Dicks-Mireaux |
Musica: | Stephen Price |
Suono: | Stephen Price |
Effetti visivi: | Stephen Hutchinson |
