Venerdì 6 maggio A’Mbasciata Gallery a Palazzo Venezia di Napoli ospita Tangram, la mostra personale di Roberto Sanchez.
L’avvio del nuovo decennio del secolo scorso, che ha visto proliferare ideologie, prospettive, dinamiche sociali, orientamenti religiosi in modo vasto e ha assistito anche a immense tragedie e conflitti, si lasciava alle spalle l’esperienza del Gruppo Sud che tra il 1947 e il ’49 era unito dalla speranza di rinnovamento da parte di artisti con progetti differenti che arrivò poi all’esperienza del Gruppo 58 ponte dell’avanguardia tra Napoli e l’Europa per rappresentare la volontà concreta di un superamento dell’astrattismo attraverso una nuova figurazione.
Alcuni artisti, tra cui Sanchez, hanno sentito l’esigenza di fare, attraverso le loro opere, un’attenta riflessione sulla loro validità rispetto al panorama evolutivo internazionale per affrontare l’arte e il suo linguaggio.
Che cos’è Tangram
Tangram è un rompicapo basato sulla scomposizione e ricomposizione di un quadrato di materiale rigido divisibile in cinque triangoli, un quadrato e un rombo, che possono essere usati anche per comporre a piacere figure schematiche che suggeriscono oggetti della realtà.
Tangram, il percorso espositivo
Con il percorso espositivo Tangram, l’artista napoletano presenta una trentina di lavori più recenti al cui interno emerge la continuità della sua proposta di carattere astrattista.
Sanchez, attraverso la sua ricerca intende affermare la libertà assoluta del fare artistico nell’identità di un pensiero che ne anima la struttura e che consenta quella forza emotiva e intuitiva attraverso cui ritrovare il proprio ruolo in questa società.
Le opere di Roberto Sanchez
Come un alchimista, Sanchez arricchisce le suggestioni geometriche delle immagini con accostamenti di piani inserendo il concetto di scomposizione per riuscire ad analizzare il movimento nel tentativo di ricostruire la realtà nella sua massima integrità. A volte usando pastelli a cera oleosi l’artista, analizza il movimento e la scomposizione della realtà in piani nel tentativo di ricostruirla nella sua massima integrità.
Percorrendo i diversi sentieri dell’immaginario geometrico, Sanchez, arriva ad una fase di sintesi totale in cui il colore si sensibilizza, la nettezza delle forme geometriche di partenza è volutamente messa in crisi e dove compaiono interessi materici.
Quella di Sanchez – scrive Rosario Pinto – è una particolare declinazione delle logiche astrattive e si profila come intervento caratterizzato da forte impronta segnica, che introduce una poetica creativa coniugando le scansioni analitiche del dato con la consistenza della robustezza materica
Durate il vernissage Antonio Gatto presenta “Cararavaggiocaos”, una videopera con musiche di Giuseppe Capuano che affronta il tema della contraddizione tra quello che si ha e quello che si vorrebbe avere, tra quello che si è e quello che si vorrebbe essere.
Tangram: ulteriori informazioni
A’Mbasciata Gallery, Palazzo Venezia
Orari: dal lunedì al sabato – dalle 15,00 alle 19,00
Nella foto in alto: Roberto Sanchez, Chitarra Flamenca