Spoiler/Silenzio 67 l’intervallo di teatro performance scritto e interpretato da Domenico Salierno, accompagnato dalle sue sculture, anima fino a metà novembre la factory capnapoliest di Vera Vita Gioia.
Il viaggio interiore nei percorsi artistici contemporanei
I percorsi artistici dell’arte contemporanea seguono itinerari imprevedibili: le artiste e gli artisti alternano evoluzioni di stile a ciclici rimaneggiamenti della modalità espressiva di elezione, virano repentinamente verso la sperimentazione di nuovi media o perfezionano a livello maniacale quello abitualmente utilizzato. Alcuni artisti, in particolare, pensano ai loro lavori come appunti di un diario di viaggio interiore, caratterizzando con eclettica rappresentazione i propri stati d’animo, la loro crescita personale e professionale, il loro intimo modo di sentire e percepire la realtà, attenti a far emergere i momenti, i nodi, le contaminazioni e le “interferenze” che hanno comportato svolte e spostamenti significativi nell’assetto del loro sguardo.
Spoiler/Silenzio 67
Ed è proprio un percorso di evoluzione artistica e personale quello che Domenico Salierno condivide in Spoiler/silenzio 67, l’intervallo teatro/performance, con testo e sculture di Domenico Salierno, presentato lo scorso 13 ottobre presso la galleria capnapoliest, a cura di Vera Vita Gioia. Salierno racconta il prologo di “Silenzio, storia di una vergine” corto del 2013, presentato al Napoli Film Festival. Il prologo, che dura 12 minuti, è lo spoiler dell’intero dramma. Il testo interpretato in maniera appassionata e struggente dallo stesso Salierno è ricco di frasi da cogliere, cariche di saggezza, poesia e profondità. Come un pifferaio magico, Salierno guida lo spettatore in un crescendo di emozioni, nella sua personale narrazione circa la caducità della vita, l’indifferenza che accompagna le nostre esistenze e l’incomunicabilità della nostra vera essenza, schiacciata «… a stu vestito ca me và astritto cchiù e ‘na cundanna!». I gruppi scultorei “Coro” e “Sculturodramma” statue in gesso, ferro, plastica, stoffa e legno, sorvegliano la scena dall’alto della loro drammatica imponenza. Accanto a lui, Alessandro Riccio, suo compagno d’armi nell’arte e nella vita dall’anno 2000.
Da Bianco Imperfetto a Spoiler
Come anticipato, Spoiler/Silenzio 67 è un itinerario multidisciplinare nella poliedricità di Salierno, un ritorno alle sue origini espressive attraverso la scultura e il testo. Infatti, anche le sculture sono l’evoluzione della sua prima serie “Bianco Imperfetto” dove al bianco si mescolavano tante cose diverse, come i pezzi di legno, la carta, le pietre, il gesso. Nel tempo, queste sculture l’hanno accompagnato nei vari percorsi artistici intrapresi, alla ricerca di un’armonia e di una dimensione che riuscisse a contenere tutte le istanze creative che pressavano e pulsavano nel cuore del giovane artista. Così come il bianco contiene in sé tutti i colori dello spettro elettromagnetico, Spoiler/Silenzio 67 contiene tutte le fasi dei percorsi artistici di Domenico: scrittore, pittore, scultore, videomaker, drammaturgo, performer, il suo è linguaggio multimediale, capace di reinventarsi di volta in volta, una ricerca continua per esprimere il suo IO più interiore e puntare alla mente e al cuore dell’osservatore. Salierno nella sua maturità artistica è giunto alla conclusione che l’arte è un’attività di ricerca piuttosto che un prodotto. Sostenendo e portando avanti questa idea, ha sviluppato i propri concetti in maniera autonoma, senza alcun restringimento a specifiche limitazioni tecniche. Del resto, presentare un lavoro come Spoiler/Silenzio 67, ovvero un testo con sculture, in una galleria d’arte è una scelta molto originale e coraggiosa che solo un audace presidio di bellezza e cultura come capnapoliest poteva accogliere.
capnapoliest
Lo spazio delle mostre d’arte deve essere un luogo dove diversi stili artistici si incontrano e interagiscono tra di loro: street art, video arte, arte concettuale, happening, pittura, scultura, cinema, pop art, land art, body art. Un crocevia di esperienze in cui i vari linguaggi dell’arte antica e contemporanea dialogano fra loro facendo meditare l’osservatore. Assolve in pieno questa funzione capnapoliest di Vera Vita Gioia, la galleria che da circa un anno occupa un interessante spazio di moderna archeologia industriale in quel di Barra, periferia est di Napoli. Anche in questo caso, una sorta di ritorno alle origini: infatti lo spazio ha una storia affascinante e appartiene da generazioni alla famiglia di Vera Vita. Laddove un tempo lussureggianti territori agricoli fiorivano alle falde del Vesuvio, con l’avvento dell’industrializzazione forzata promossa dall’allora Cassa del Mezzogiorno, un po’ ovunque sorgono questi immensi capannoni che saranno poi tristemente abbandonati al loro destino, una volta esaurito il boom economico. È poco prima della vendita definitiva di questo spazio che Vera Vita, napoletana, critica d’arte, curatrice e imprenditrice visionaria, decide di riportarlo a nuova vita, rendendolo la prima galleria d’arte ecosostenibile di Napoli, grazie all’impiego del fotovoltaico e a un sistema di recupero e riutilizzo dell’acqua piovana, facendola diventare così un’unità a sé stante.
Uno spazio di sperimentazione artistica
Il capnapoliest è uno spazio in continua sperimentazione. Ogni intervento d’arte ospitato sedimenta e scolpisce lo spazio espositivo per creare delle relazioni semiotiche con le altre opere e progettualità, una sorta di mostra collettiva che andrà stratificandosi nel tempo. Realtà immersiva, opere sonore concettuali, scultura e performance mettono in relazione fra loro diversi linguaggi artistici, rendendo la galleria una sorta di grande e straordinario montaggio cinematografico della vita e dell’arte che la animano. Del resto, a Vera Vita Gioia non è mai interessata l’ordinarietà, la sua fascinazione per tutto il mondo estremo dell’arte e per le avanguardie è sempre stata alla base della sua ricerca e della sua curatela. Al capnapoliest ha ritrovato quella luce, quella freschezza, la voglia e l’energia necessarie per accogliere questa nuova sfida: gestire una galleria che sia “altro” ovvero un luogo assolutamente antitetico al sistema tradizionale delle mostre e delle gallerie, attraverso una progettazione e una programmazione dinamica, interattiva che renda lo spazio una sorta di tableau vivant, qualcosa che si muova e abbia una vita all’interno, che esalti il gesto creativo “in the making” dei vari progetti, come nelle migliori factory.
Spoiler/Silenzio 67 sarà fruibile fino al 29 ottobre alle 14.30 e fino al 13 novembre, su richiesta.
Spoiler/Silenzio 67
intervallo teatro/performance
sculture e testo di
Domenico Salierno
capnapoliest
fino al 13 novembre su richiesta
capnapoliest/via luigi martucci 79, barra, napoli
00393358343735/veragioia22@gmail.com