Antonio Conte allo Spazio Amira con Planet A: hai paura del buio?

Lo Spazio Amira di Nola inaugura il 2024 ospitando uno degli artisti più promettenti del panorama napoletano, Antonio Conte, classe 1981 in mostra con il suo progetto espositivo Planet A: Hai paura del buio? A cura di Rita Alessandra Fusco.

 

Ph: Vittoria Mucci
Ph: Vittoria Mucci

 

Siamo di fronte ad un periodo buio per il futuro del nostro pianeta, non c’è più tempo da perdere: il riscaldamento globale, causato dal disboscamento, dagli allevamenti intensivi e dell’uso continuo e costante di combustibili fossili sta avendo sul nostro pianeta conseguenze devastanti. Intere specie di piante e animali si stanno estinguendo, per non parlare delle calotte glaciali che sciogliendosi innalzano il livello del mare.

È proprio sullo scioglimento dei ghiacciai che si sofferma la terza tappa Planet A: hai paura del buio?, un percorso che prevede cause, effetti e conseguenze che il cambiamento climatico ha sulla natura e sull’uomo. 

Sembra quasi che parlare di cambiamento climatico e dei danni che sta causando sia come sostenere che la terra è piatta o che gli alieni sono fra noi e questo accade perché l’uomo è troppo preso dalle cose futili e ordinarie e dimentica che i cambi repentini di temperature, le piogge improvvise, le raffiche di vento, sono tutti segnali importantissimi di come gli equilibri del nostro pianeta siano a rischio e di come tutto questo abbia un impatto devastante anche sulla vita delle persone e la sopravvivenza di intere popolazioni. Ciò che serve, per far sì che il mondo apra gli occhi, è visualizzare realmente quello che la nostra mente non riesce ad immaginare.

È qui che interviene l’arte, ed è qui che si colloca il lavoro del Conte. 

 

Planet A: hai paura del buio?
Ph: Vittoria Mucci

 

“Conte pone la sua attenzione sulla problematica ambientale che, insieme alle guerre e al brutale decadimento di ideali e valori, è uno dei temi più scomodi del momento, tanto grande quanto silenzioso.    Così ci racconta Rita Alessandra Fusco, curatrice della mostra – Qualcuno ha provato a soffocare le poche voci fuori dal coro, nessuno è riuscito ancora ad ammettere che la colpa è nostra; siamo tutti troppo occupati a mettere alla gogna gli altri, come se gli altri non fossimo noi“.

Planet A: hai paura del buio? è pensata come un percorso che accompagna per mano il visitatore in un mondo futuristico e ideale e anche se la sala espositiva è di forma quadrata, quello che l’artista ci propone è un veloce e inusuale viaggio intorno al mondo. 

Così, partendo dalla nostra destra, compiamo un giro antiorario completo che parte dalla raffigurazione di uno dei dieci ghiacciai destinati ad estinguersi, il Furtwrangler, ghiacciaio della Tanzania, e culmina con la rappresentazione di un elmetto tedesco della seconda guerra mondiale con lo stemma di Israele e la bandiera della Palestina.

 

Planet A: hai paura del buio?
Ph: Vittoria Mucci

 

Le opere esposte non sono semplicemente la pura rappresentazione dello stato attuale di alcuni dei ghiacciai più imponenti che si stanno sciogliendo, ma è un vero e proprio grido di allarme in cui il Conte si serve di rimandi all’infanzia per rendere il suo messaggio chiaro e leggibile. Così il ghiacciolo diventa per l’artista, l’emblema del ghiacciaio che si scioglie lentamente e quello che per noi è sempre stato fonte di meraviglia e di gioia, diventa nelle opere del Conte, fonte di paura e terrore. 

 

Planet A: hai paura del buio?
Ph: Vittoria Mucci

 

Lo scenario che ci propone l’artista è una realtà che riguarda l’intero pianeta e che accade da anni ormai, basti pensare che molti dei ghiacciai presenti su questa terra, nel 2040 saranno con molta probabilità completamente sciolti, con danni impossibili da quantificare. 

Una denuncia, quella di Conte, dalle tinte forti che caratterizzano da sempre il suo lavoro ma che nelle forme va oltre il visibile spingendo l’osservatore verso una riflessione più profonda. Cosa sono tutti quei numeri impressi sulle tele? Di certo non tutti se lo sono chiesti, ma un’occhio attento e una coscienza curiosa non può non chiedersi cosa stiano ad indicare. Ebbene, se si inseriscono quei numeri su una mappa, si scopre che sono le coordinate esatte di ogni ghiacciaio raffigurato, così tramite le applicazioni presenti sui cellulari, ci basterà inserire quei numeri per visualizzare il luogo in cui il ghiacciaio si erge, scorrere le immagini del suo stato attuale e persino andare indietro nel tempo fino alla sua scoperta, fino al momento in cui il ghiacciaio si stagliava agli occhi del mondo nella sua massima espressione.

 

Ph: Vittoria Mucci

 

Ma il percorso non finisce qui, perché il Conte ci ha abituati alle sue continue denunce, nemmeno troppo velate, e così che le ultime due opere, che accompagnano il visitatore verso l’uscita raffigurano un elmetto delle seconda guerra mondiale, come grido di protesta contro le guerre che attualmente dilagano nel mondo e un ghiacciaio a forma di Pandoro, esplicito riferimento al caso Ferragni. L’artista dunque, non si esime dal denunciare i metodi di distrazione di massa a cui tv e giornali ci hanno abituati ma lo fa con il suo solito sorriso amaro e con quel cromatismo che esprime fragilità e forza allo stesso tempo. Le sue pennellate, la luce che risalta con imponente intensità, l’uso della foglia oro, cattura e ipnotizza lo sguardo, ci libera dal tempo e dallo spazio in cui ci troviamo e ci catapulta in una dimensione interrogativa in cui ogni immagine, ogni cifra, ogni colore assume un significato diverso e ci spinge a cercare risposte a domande che ignoriamo da sempre. Ci sarà qualcosa che possiamo fare per rendere il mondo un posto migliore? Possiamo di certo partire dalla consapevolezza, quella che il Conte ci serve su un piatto d’argento con la sua esposizione Planet A: Hai paura del buio? Non voltatevi dall’ altra parte… ricordate: non c’è più tempo!

Planet A: Hai Paura Del Buio?
Opere di Antonio Conte
A cura di Rita Alessandra Fusco
visitabile tutto il mese di febbraio su appuntamento
Spazio Amira
Via San Felice 16 – Nola
info: Spazio Amira