L’Oro e il Grottesco negli scatti di Ljdia Musso al DOM di Napoli

L’arte ha il potere di riflettere e far riflettere la società in cui vive, sollevando questioni importanti attraverso l’espressione creativa ma, soprattutto, invitando lo spettatore a porsi delle domande e a confrontarsi con l’opera. In questo spirito, la mostra fotografica L’età d’oro del Grottesco di Ljdia Musso, a cura di Carmine Maturo, apre per la prima volta le sue porte al pubblico del DOM Santi Bevitori, situato nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli.

Ljdia Musso invita gli spettatori a una riflessione profonda sul rapporto tra società, identità e media. In un’epoca in cui siamo sommersi dalle immagini e dalle influenze dei media, Musso ci sfida a guardare oltre la superficie e a esaminare criticamente il nostro modo di vivere il presente.

La mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 30 aprile 2024, presenta un ciclo di opere che critica esplicitamente e provocatoriamente la cultura di massa contemporanea, incarnando appunto L’età d’Oro del Grottesco attraverso una serie di scatti che restituiscono la caducità dell’era consumista e i paradossi della società contemporanea. Musso usa l’ironia ed espone con estrema schiettezza le sue osservazioni attraverso collage, sfocature e doppie esposizioni, creando una visione in bianco e nero della realtà che ci circonda.

Attraverso la sua lente fotografica, Ljdia Musso ci mostra la nostra società in uno stato di declino, esprimendo le sue opinioni sulle disparità sociali e culturali, sull’alienazione digitale e sulla perdita di identità. Le sue opere sono un richiamo alla consapevolezza, invitandoci a riconsiderare il nostro rapporto con il mondo che ci circonda.

La mostra è divisa in due sezioni distintive. La prima, intitolata La Caduta degli Dèi, presenta una critica acuta alla cultura occidentale contemporanea, ribaltando i valori convenzionali e mettendo in discussione l’idea stessa di consumo e di identità. Emblematica è l’immagine di un essere umano relegato alla spazzatura, simbolo del nostro consumismo senza fine.

La seconda sezione, invece, intitolata La Presa di Parola rappresenta un aspetto più assertivo della mostra, invitando gli spettatori a prendere posizione e ad agire contro le ingiustizie del mondo moderno. Musso stessa diventa il soggetto attivo delle sue fotografie, trasmettendo un senso di empowerment e di ribellione.

Parallelamente a L’Età d’Oro del Grottesco, il 21 aprile, Musso condurrà anche un workshop intitolato Self Portrait Experience, che esplora la fotografia come strumento di autoanalisi critica e di esplorazione delle emozioni personali. I partecipanti saranno incoraggiati a esprimersi attraverso autoritratti surrealisti, senza la necessità di competenze tecniche specifiche, ma solo con il desiderio di esplorare il proprio mondo interiore.

L’età d’oro del Grottesco promette di essere una mostra provocatoria e stimolante, che solleva importanti questioni sociali e invita gli spettatori a guardare al di là delle apparenze. Non è solo un’esposizione fotografica, ma un invito a una riflessione più profonda sul nostro tempo e sulla società in cui viviamo.

L’Età d’Oro del Grottesco
opere di Ljdia Musso
DOM Santi Bevitori, nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore
12 – 30 aprile