Ippocorno e altri racconti

Con l’arrivo di Halloween si è conclusa la stagione dei raccolti ed è iniziata la stagione dei racconti, d’inverno quando il buio prende il sopravvento e le anime dei morti tornano sulla terra con streghe e gatti neri, quelli del demonio in antichi villaggi di pescatori sulla costiera amalfitana. Nella notte più speciale dell’anno possiamo incontrare morti che resuscitano, vivi che raccontano di morti alla radio, tra una canzone e l’altra, e dottori devoti all’ascolto, obbligati all’ascolto.

La notte è dei dj che se ne fregano delle classifiche, è delle metropolitane che non passano o che passano troppo forte. Le stelle poco luminose, la luna calante, il buio sono degli scrittori come Vincenzo che vogliono riempire il bianco delle pagine e cercano una soluzioni ai propri tormenti, alle proprie allucinazioni.
La notte è dei fantasmi, dei direttori di filiali, della città vive e delle bestie morte, dei sospiri lenti, dei baci rubati e dei racconti brevi, come un battito di ciglia; della velocità di un urlo, dello squarcio di un lampo notturno, del tempo che una goccia di pioggia ci mette a toccare terra, a farsi fango. Del brivido che sale lungo la schiena dopo aver letto uno dei racconti di Ippocorno e altri racconti di Vincenzo Barone Lumaga che vanno a formare questa raccolta edita da Pensiero Creativo, mostruosamente illustrata da Diana G. Gallese

Non c’è cosa più difficile per uno scrittore che cimentarsi con il racconto, il tempo è breve per catturare l’attenzione del lettore ed è tutta una corsa contro il tempo.
Quello stesso tempo che dovremmo prenderci noi, magari mettendo da parte l’orologio e godere di quegli attimi tutti nostri. Attimi come gocce di eternità che possano permetterci di compiere un salto nel vuoto, un viaggio in ascensore, un tuffo nel Lago Tana in Etiopia, un giro a Piazza Dante.
Il racconto è una perizia acrobatica, un giro di valzer al tempo di una clessidra, di legno.
È un passante dai capelli striati di grigio incontrato per caso, è il segno della matita nero di Diana Gallese che racconta il lato oscuro che Vincenzo Barone Lumaga non dice. È il non detto che si fa ombra e traccia paure come linee grossolane che raccontano di paranoie e ansie. Grigi che riempiono fogli non più bianchi per un formato grande, quello del libro, che ben si presta alle tavole di Gallese.

I neri delle parole somigliano ai neri disegnati e danno vita a personaggi e individui comuni che si ritrovano incastrati a vite come di sogni e di incubi. Vite gemelle, vite altre, normali, fatte di cambio di residenza, questioni burocratiche e gemelli ritrovati. Storie di poche pagine per accompagnarci nel cuore della notte e magari non farci dormire per niente che il tempo è prezioso e non possiamo farlo scorrere troppo in fretta. E se invece, proprio non dovessimo riuscire: “Si pes’, puòsm’!”

Note biografiche sull’autore

Vincenzo Barone Lumaga è nato a Torre del Greco, in provincia di Napoli, nel 1978. Laureato in Giurisprudenza. Avido lettore di narrativa di genere – dal poliziesco alla fantascienza, dalle ghost stories alla narrativa fantastica, soprattutto dei maestri di lingua anglosassone – scrive racconti con crescente continuità dal 2005. Quando non legge, non arringa e non scrive, si diletta come bassista, chitarrista e compositore. Per Milena Edizioni ha già pubblicato raccolte di racconti dell’orrore Le ore buie, il thriller soprannaturale Lame di tenebra e il saggio sulla cultura weird, Com’era weird la mia valle in collaborazione con Fabio Lastrucci. Attualmente si è avvicinato al mondo della stand up comedy con spettacoli in giro per l’Italia.

Diana Daniela Gallese, illustratrice editoriale e artista poliedrica, diplomata in grafica e illustrazione editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, specializzata in Arte Terapia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Amante del potere esoterico del nero, di boschi oscuri e storie orrorifiche, esordisce nel mondo editoriale con l’albo illustrato La Leggenda di Sleepy Hollow (Officina Milena, 2019). Le sue illustrazioni accompagnano testi editi da Officina Milena, ABEditore, Pidgin, Empireo Editora, La Biblioteca di Lovecraft ecc; collabora inoltre con riviste editoriali nazionali e internazionali tra cui Tit’s n’ Tales, 9righe, IMON, La Nuova Carne, Bomarscé, L’Appeso.