Siamo attori di un effimero cambiamento nella nostra città nonostante il cosiddetto Rinascimento partenopeo?Al boom turistico ed ai riflettori che si sono accesi negli ultimi due anni sul patrimonio artistico culturale di Napoli non segue una rivoluzione culturale più profonda?
Napoli risplende di un sole amaro in questa giornata di fine agosto. All’alba, Giovanbattista Cutolo, giovane talento della Scarlatti Young Orchestra, è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco da un ragazzo di 16 anni per aver parcheggiato male il motorino in Piazza Municipio.
Tali dinamiche devono essere sempre condannate e non possono essere “normalizzate” tanto da lasciarci indifferenti. Ciò non è più tollerabile, come tante altre tragedie caratterizzate da futili motivi e dall’eterna discrasia tra distinte umanità che convive da secoli nella città partenopea e non solo.
Napoli è luci ed ombre. Napoli è le sue contraddizioni. Educare alla bellezza può essere l’antidoto per eliminare le disuguaglianze tra le due Napoli, quella dell’arte e quella della subcultura. Questi due mondi convivono e talvolta si incontrano, inevitabilmente si imbattono l’uno nell’altro, senza preavviso. Non si tratta di distinguere tra quartieri perché il teatro dell’umanità partenopea non ha confini, come non dovrebbe averne la bellezza che permea l’intera città, anche nel suo ventre descritto da Matilde Serao. Ciò che mi ha sempre affascinato di Napoli è il valore tangibile della solidarietà del suo popolo, intrinseca nella stessa complessità umana. Napoli riflette in scala ridotta quella profonda e costante opportunità mancata dall’intera umanità.
Il giovane musicista avrebbe potuto continuare a condividere la passione per l’arte e diffonderne l’importante messaggio di bellezza e speranza, per il bene della collettività. Egli avrebbe potuto scegliere di lasciare Napoli e fare carriera altrove, invece ha deciso di restare per amore della sua città e per rendersi parte del cambiamento culturale in atto.
La promozione culturale rappresenta la base di un’evoluzione radicale che attende da sempre di realizzarsi, in ogni parte di Italia e in particolare nel Mezzogiorno. L’educazione alla bellezza è il seme della sensibilità che ognuno di noi dovrebbe coltivare per sé stesso e per gli altri. Pertanto è necessario introdurre l’insegnamento del teatro nelle scuole, l’educazione artistica e la musica come utili e nobili strumenti al fine di sviluppare la giusta empatia.
Al di là delle paure si trova il coraggio e la speranza per approdare ai necessari cambiamenti. La rabbia, la delusione e l’amara rassegnazione devono lasciar posto alla voglia di riscatto ed azione per tutte le opportunità che non sono ancora fiorite nell’ardente frenesia partenopea.