Due inquietanti tavole di Gerard David
Appena entrati nel Groeningmuseum di Brugge l’attenzione non è attirata dalle fantastiche pitture di Hieronymus Bosch o dalle splendide tavole di Jean Van Eyck.
Lo sguardo si concentra subito su due grosse tavole olio su legno, (159 x 182 centimetri) di Gérard David ” Il giudizio di Cambise”.
Un brivido percorre la pelle dello spettatore: si assiste infatti allo scuoiamento di un uomo vivo.
Lo stesso sgomento dovevano provare i giudici e i borgomastri quando entravano nel municipio di Bruges ove le due tavole si trovavano in origine nella sala degli scabini .
L’opera, datata 1498, ed erroneamente definita come “l’ultimo supplizio”, fu ordinata dalle autorità comunali di Bruges con lo scopo di consigliare ai giudici ed agli “aldermen de Bruges” di applicare in modo imparziale la giustizia.
Gerard David (1460-1523), uno degli ultimi maestri della scuola di Bruges, in queste due tavole, tratte da un racconto di Erodoto, raffigura il giudizio del re Cambise di Persia nei confronti di un giudice corrotto di nome Sisamne.
IL Re in persona è presente all’ arresto e lo condanna alla “scuoiazione da vivo” e sempre alla sua presenza inizia l’orribile tortura.
Una vera ed accurata lezione di anatomia si presenta ai occhi dell’ osservatore descritta con fredda ed esemplare crudeltà.
La pelle del giudice viene poi usata per rifoderare il seggio del giudizio a monito per i futuri giudici contro la tentazione della corruzione, come si evince dal pannello di destra in alto.
Certamente un opera discutibile che non risulta fra le migliori del pittore olandese, tuttavia suscita interesse, impressione e curiosità.
Chi sa se sortirebbe lo stesso effetto se la mettessimo all’ ingresso dei nostri municipi o dei palazzi del potere per combattere la corruzione ?