Fluttuazioni del visibile a Roma

Giovedì 25 gennaio 2024 alle ore 18 inaugura presso la Galleria d’Arte Marchetti di Roma la mostra FLUTTUAZIONI DEL VISIBILE – Artisti fra immagine e figura, aperta fino al 9 marzo.

In esposizione le opere di 12 artisti di diverse generazioni – nati fra gli anni ’10 e gli anni ’50 del Novecento  –  nella cui ricerca si è manifestata in modo particolarmente intenso e persistente la questione del rapporto immagine/figura e una messa in atto del concetto di “rappresentazione” originale e fuori da schemi precostituiti, aperto a esiti inediti e sorprendenti (Catalogo Edizioni Grafiche Turato, a cura di Silvia Pegoraro).

I 12 artisti presenti in questa mostra sono accomunati dalla presenza, nella loro ricerca, della figura come sintomo di una somi­glianza interna, una somiglianza non mimetica, intrapsichica, idiomati­ca, che spesso solo l’artista vede e riconosce, e che, attraverso l’opera, aiuta noi a vede­re. In questo senso la figura si dà in un’immagine anomala, che diventa un’esperienza interiore e immersiva. Questo processo si può interpretare come una rilettura della questione dell’astrazione al di fuori dell’opposizione figurale/astrat­to. L’astrazione può sottendere un rimando “figurativo” ben più potente : l’astrazione non distrugge la rappresentazione ma la assimila, e ciò ren­de possibile che la rappresentazione venga preservata, in figura – anche quando ven­ga cancellata.

Le immagini che ci trasmettono gli artisti in esposizione – ciascuno a suo modo, nell’ambito di poetiche anche molto diverse – rinviano a quelle che Jacques Rancière definisce “images pensives” (“immagini pensierose”) animate dalla tensione tra molteplici modi di rappresentazione concentrati in un unità-multipla. Immagini che mettono in atto un gioco di scambi e accostamenti tra diversi regimi del sensibile. Questo consente allo spettatore di collocarsi in uno spazio di apertura-indeterminazione all’interno del quale la singola opera percepita si fa sfondo di ulteriori e sempre nuove significazioni, e cioè strumento di destrutturazione dell’esperienza sensibile, enunciazione che ri-configura i processi della percezione.

Nell’ambito di un’epoca contemporanea che ci appare sempre di più come una nebulosa visuale, come un pulviscolo proliferante di immagini che vanno a disseminarsi in una pervasiva iconosfera mediatica, le opere di questi artisti, invece, mentre de-figurano il visivo, lo aprono a un lavoro figurale capace di legare l’immagine a un feedback sensoriale, a una risonanza tattile: c’è un tatto dell’immagine che apre la visione. Su questo piano di analogia, la produttività di artisti assai diversi è esempio di una spiritualità che può essere comunicata e, appunto, messa in comune. Ciascuno di essi infrange la dimensione tranquillizzante del rispecchiamento per fare emergere ciò che scompagina le carte, che sovverte l’ordine canonico del visivo, rompendo il legame abitudinario col mondo e infrangendo il regime mediatico delle immagini senza sensi e senza senso. Come scrive A.J. Greimas, “ la figuratività non è un semplice ornamento delle cose; essa è questo schermo dell’apparire, la cui virtù consiste nel dischiudersi, nel lasciarsi intravedere, grazie o a causa della sua imperfezione, come una possibilità di senso ulteriore.”

Fluttuazioni del visibile – Artisti fra immagine e figura
Opere di Franco Angeli, Bruno Ceccobelli, Mario Ceroli, Giacinto Cerone, Tano Festa, Luisa Gardini, Alberto Gianquinto, Giuseppe Maraniello, Achille Perilli, Mario Schifano, Giuseppe Spagnulo, Giulio Turcato
A cura di: Silvia Pegoraro
Galleria d’Arte Marchetti
Via Margutta 8, 00187 Roma
25 gennaio – 9 marzo 2024
Inaugurazione: giovedì 25 gennaio 2024 ore 18 – Ingresso: libero
Catalogo Grafiche Turato Edizioni, Padova
Orari: LU 16.30-19.30 ; MAR-SA  10.30-13.00 / 16.30-19.30
Informazioni: tel. 06 3204863;  www.artemarchetti.it , info@artemarchetti.it