C’est la vie – Compagnia ArtiVarti

Auditorium Comunale, Precenicco (UD) – C’est la vie, il nuovo progetto teatrale della compagnia ArtiVarti di Portogruaro (VE), è uno spettacolo coraggioso che rivela nitidamente la solidità d’intenti di un gruppo di lavoro affiatato e professionalmente sicuro delle proprie risorse – tante – artistiche.

Foto Serena Pea

Gli attori sul palco – Max Bazzana, Martina Boldarin, Benoit Roland e Stefano Rota, tutti bravissimi nella calibrazione minuziosa del loro repertorio espressivo – sono guidati dalla solida mano del regista Matteo Destro, che sa muovere linee d’azione spaziale senza farne sentire il ricalco o la ripetitività, e inseriti in un quadro scenico insieme essenziale e altamente comunicativo (merito della perfetta eleganza minimalista delle scene di Alberto Nonnato e del disegno luci di Renato Lecchi).

 

Foto Serena Pea

 

Sul palco si trovano ad agire con mezze maschere (dai lineamenti buffi e malinconici, di Matteo Destro) che ne nascondono i lineamenti e la mimica, ma non ne limitano l’espressività esaltata dallo studio dei gesti, delle posture e della modulazione vocale.

I quattro, immersi in un non-tempo e un non-spazio, rappresentano archetipi di anziani sospesi nel limbo tra la vita e la morte, diretti e narrati nelle loro azioni quotidiane da un diavoletto eccentrico e sessualmente emancipato (trucco inquietante di Alessandra Santanera e bellissimo costume gothic-fetish di Antonia Munaretti) .
Molte le influenze culturali da cui lo spettacolo attinge esplicitamente – commedia dell’arte, letteratura, cinema – mescolandole con abilità e buona intensità drammaturgica, seppur con qualche cedimento in una parte centrale forse troppo distesa e reiterata.
L’inizio e la parte conclusiva, invece, sono asciutti e concretamente significativi riuscendo ad entrare sottopelle con immagini che riescono ad imprimersi nello spettatore; questo perché si elevano poeticamente abbinando il potere della parola alla delicatezza quasi astratta, sospesa, del gesto attoriale.

 

 

 

 

 

C’est la vie, nel raccontare lo scorrere del tempo e la volontà di gioire della vita contro ogni evidenza, ad ogni costo, è un viaggio in punta di piedi che sfiora costantemente la tragedia dell’essere umano (vecchiaia, morte, dolore, …) ma la alleggerisce con le armi dell’ironia, dell’evasione e della delicatezza, puntando gli occhi sulle migliori armi della resistenza umana: l’affetto e l’amicizia.

 

ArtiVarti in collaborazione con Compagnie ad Hoc (Francia)

Foto Serena Pea

 

 

 

 

C’est la vie
Regia di Matteo Destro
da un’idea di Lara Tonello
Con: Max Bazzana, Martina Boldarin, Benoit Roland, Stefano Rota

Durata: 2 ore circa, atto unico