Più che un remake un omaggio
Il film Suspiria di Luca Guadagnino arriva finalmente nelle sale, per offrirsi al giudizio del pubblico, dopo la presentazione alla 75° edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Il tanto atteso (e per molti impossibile) remake di Suspiria di Dario Argento si rivela piuttosto un omaggio al grande regista horror italiano: per dirla con le parole di Tilda Swinton, una “cover” più che un vero remake.
Guadagnino sposta l’ambientazione a Berlino, nel 1977 (anno di uscita in sala del film di Argento): un anno difficile per la Germania alle prese con gli atti di terrorismo interno della banda Bader-Meinhoff.
La giovane Susie Bannion (una bravissima Dakota Johnson) arriva nella celebre scuola di danza Helena Marcos Tanz Akademie, scossa dalla sparizione della prima ballerina precedente, Patricia, in cura da uno psicoanalista per deliri di persecuzione.
Madame Blanc (Tilda Swinton, in uno dei tre ruoli che recita nel film) rimane subito colpita dall’audizione di Susie e tra le due si instaturerà una relazione sempre più profonda…
Dimenticate per un attimo le mille polemiche che sempre accompagnano i remake, e che sempre accompagano i film di Luca Guadagnino, personaggio di certo non simpaticissimo.
Dimenticate i puristi che considerano ogni imitazione un’offesa ma che urlano poi al remake che osa discostarsi dall’originale.
Dimenticate le polemiche su cosa sia un film horror.
E, se ci riuscite, lasciatevi semplicemente trasportare dal flusso di immagini e musiche (la perfetta colonna sonora di Thom York) di questo Suspiria, sospendendo ogni giudizio.
Potreste trovarvi immersi in un tunnel che porta dritto a una porta che nessuno vorrebbe mai aprire, travolti dai corpi, meravigliosi corpi che si esibiscono nella danza così come orripilanti corpi che si contorcono nel sottosuolo.
Potreste rimanere inghiottiti da un immaginario cupo, che parla di vergogna, di colpa, e affronta il tema del femminile, del corpo femminile, della figura materna.
“Una madre può sostituire tante persone ma non può essere sostituita”, come recita la frase di un quadro ricamato a mano che si intravede nelle prime inquadrature. La Mater Sospirorium tutto vuole attirare a sè e tutto divora.
Potreste dovrervi confrontare col tema arcaico del potere femminile, il grande rimosso della nostra storia, il potere delle streghe che bramano il potere per sè, e finalmente non più per un diavolo che le manovra.
Con la consueta ossessione per la perfezione formale, Guadagnigno vi guiderà attraverso la danza per creare immagini stilisticamente perfette, con una scenografia scarna, essenziale, che riprende l’austerità di una Berlino del 77 che sta affrontando il terrorismo interno e non è ancora riuscita a superare il senso di colpa per il recente passato dell’Olocausto.
Oppure no, potrete starne fuori e disquisire sulle differenze, sulle citazioni, su quale sia il terzo personaggio interpretrato da Tilda Swinton, su cosa colleghi Suspiria al precedente film del regista, Chiamami col tuo nome.
A voi la scelta, ma ricordate, ogni viaggio mancato è comunque un’occasione persa.
SCHEDA FILM
REGIA: Luca Guadagnino
SCENEGGIATURA: David Kajganich, Dario Argento, Daria Nicolodi
CAST: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Jessica Harper, Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Malgorzata Bela
ANNO: 2018
PAESE: Italia, USA
DURATA: 152′
DISTRIBUZIONE: VIDEA
DATA USCITA: 1 gennaio 2019