California über alles – Le origini dei Dead Kennedys di Alex Ogg è un testo fondamentale per comprendere le origini del punk americano. Un libro prezioso e ricco che tutti gli appassionati di punk dovrebbero leggere.
Sex Pistols. Ramones. Clash. Spesso quando si parla di punk e delle sue origini i nomi che vengono in mente alla maggior parte delle persone sono questi tre. La triade sacra anglo-americana rappresenta infatti un punto di riferimento per capire la nascita e lo sviluppo non solo di un genere musicale, ma anche di un atteggiamento originale e diverso verso la musica. Ma i più esperti sanno bene che a questo trio manca un nome altrettanto importante, quello dei Dead Kennedys, band di San Francisco che ha registrato alcune delle tappe più importanti del punk a stelle e strisce. Ma non solo.
Il giornalista e scrittore Alex Ogg lo sapeva bene quando decise di scrivere la storia degli esordi di questo gruppo fuori dal comune, capace di farsi notare sin da subito per un sound assolutamente originale e una capacità di scrivere testi che caratterizzerà tutta la storia del gruppo. Una storia di cui California über alles racconta gli inizi descrivendo con dovizia di particolari soprattutto le vite dei due principali protagonisti, cioè il chitarrista East Bay Ray e l’istrionico cantante Jello Biafra.
Dalla decisione di adottare quello che verrà definito “il nome punk definitivo”, ai primi abbozzi di canzoni scritte assieme, passando per il debutto live avvenuto il 19 luglio 1978, Ogg ripercorre l’iter che portò questi quattro ragazzi californiani ad unire i loro talenti per dare vita a un gruppo che sin dagli esordi prometteva di rivoluzionare la musica del periodo. Canzoni entrate di diritto nella storia come “Holiday in Cambodia”, “Kill the poor” e la stessa “California über alles”, contenute in quel bellissimo album dal titolo “Fresh Fruit for Rotting Vegetables” del 1980, rivivono in queste pagine attraverso i racconti degli stessi protagonisti.
Grazie a uno stile preciso e diretto, Alex Ogg ricrea le atmosfere che fecero da sfondo a quel disco così importante: la scena musicale locale, le influenze degli altri gruppi, l’ondata punk che arrivava dall’Inghilterra e che i Dead Kennedys rielaborarono secondo il proprio stile unico e controcorrente. Il libro è poi arricchito dalle splendide grafiche che l’artista Wiston Smith creò per la band e dalle fotografie di Ruby Ray che documentarono la scena punk locale. Lontani dalle logiche di mercato e coerentemente indipendenti nella promozione e distribuzione del proprio materiale, i Dead Kennedys terminarono la propria corsa nel 1986 per addentrarsi in una lunga lite legale per l’uso del nome. Un finale lontano anni luce dagli albori di quella band che segnò un momento decisivo per la musica e l’attitudine punk.