Sala e Cinema: il ritorno del pubblico nel 2024

Dopo un’estate incoraggiante e il consolidamento dei mesi successivi, questo inizio del 2024 segna il definitivo ritorno del pubblico in sala. Due parole semplici, sala e cinema, per molti decenni sinonimo una dell’altra, fino a quando la moltiplicazione delle modalità di visione ha mandato periodicamente in crisi il rapporto tra lo spettatore e la sala buia, il tempio edificato per il culto cinefilo. La crisi dettata dalla pandemia e il boom delle piattaforme sembravano aver assestato il colpo definitivo, ma il rapporto tra il grande schermo e il pubblico è più vivo che mai.

I segnali di un mutamento del gusto

E con non poche sorprese: quelle che fino a poco tempo fa sembravano del certezze al box office sembrano non raccogliere più largo consenso, a cominciare dai cinecomics, che dopo il picco raggiunto con la serie dei The Avengers della Marvel, hanno raggiunto probabilmente la saturazione. Di contro c’è un ritorno prepotente del cinema di genere popolare, dall’horror alla commedia romantica, passando per il cinema action vecchia scuola. Meraviglia, soprattutto in Italia, il successo di un cinema di qualità che ha visto trionfare nei primi mesi del 2024 autori come Hayao Miyazaki e Wim Wenders, i cui film hanno raggiunto i primi posti del botteghino con risultati di presenze ragguardevoli per il tipo di prodotto.

E non possiamo non citare l’incredibile successo che prosegue anche nei primi mesi del 2024 per il film di Paola Cortellesi C’è ancora domani, con oltre 5 milioni di biglietti staccati superando i 36 milioni di euro ad oggi. Il successo del film indica un’altra tendenza innovativa nel rapporto tra sala e cinema rispetto agli ultimi anni, ovvero quella dei film dalla lunga circolazione, che restano in programmazione per mesi, rafforzando settimana dopo settimana la relazione con il pubblico: da Io, capitano di Garrone a Assassinio a Venezia di Branagh, gli esempi si moltiplicano e coinvolgono tante opere di diversa fattura, da blockbuster come Wonka a film da festival come Foglie al vento di Aki Kaurismaki o The Holdovers di Alexander Payne. Una centralità del passaparola che indica quanto la sala sia determinante non solo per il suo ruolo sociale e culturale, ma soprattutto per la capacità di instaurare solide radici nell’immaginario collettivo.

Il cinema come evento

Cosa ci aspetta il futuro? Probabile che ci saranno ancora ciclicamente delle crisi, cambieranno le mode e il gusto come è sempre accaduto, ma a dispetto delle numerose cassandre il rapporto tra pubblico e sala è destinato a conservare il suo indissolubile legame. Per sopravvivere alla moltiplicazione degli schermi il cinema inteso come evento deve mantenere la sua capacità attrattiva: non deve limitarsi a stupire con gli effetti speciali, ma rimettere al centro storie e personaggi, emozioni condivise e tematiche universali, e soprattutto sguardi non banali sulla realtà che ci circonda. Che siano vecchi film restaurati o opere proiettate nel futuro, c’è ancora un domani per la sala cinematografica, basta non dare mai scontato il rapporto con il pubblico.