Mentre le sale provano faticosamente a ripartire, in attesa di titoli forti da programmare, Lucky Red e la piattaforma MioCinema continuano a proporre una selezione di qualità proveniente dai più rinomati festival internazionali. Per il mese di maggio è in arrivo Listen, opera prima di Ana Rocha de Sousa, film rivelazione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Leone del futuro e il Premio della giuria della sezione Orizzonti. Un intenso dramma familiare che mette al centro l’irresoluto conflitto tra dei genitori che pur tra gli stenti cercano di fare tutto il meglio per i propri figli, e uno Stato che cerca di tutelare i più deboli attraverso il servizio di assistenza sociale.
Listen: trama e trailer del film
Al centro di Listen vi è una famiglia di origine portoghese che vive nel Regno Unito con tre figli, di cui una afflitta da sordità. Una famiglia che sopravvive in gravi condizioni di difficoltà economiche, provando a sbarcare il lunario tra espedienti e lavori precari. Tuttavia un evento attirerà su di loro l’attenzione dei servizi sociali, che decideranno di portare via loro i tre figli, mentre la giovane coppia di genitori inizierà una battaglia con tutte le proprie forze per riottenere la loro custodia.
Qui di seguito potete vedere il trailer di Listen che sarà disponibile dal 7 maggio su MioCinema:
Listen, l’eterna dicotomia tra Legge e Giustizia
Listen, ovvero ascoltare. Sul titolo del film la debuttante Ana Rocha de Sousa gioca alludendo ai molteplici livelli di lettura della vicenda, dal più evidente riferimento al tipo di handicap della bambina, su cui verte il nucleo drammaturgico, all’incapacità di ascoltare delle istituzioni britanniche, pur mossi dalle migliori intenzioni. Ma la Legge, con il suo approccio dogmatico, rigidamente ancorato alle regole – come evidenzia in maniera esplicativa la sequenza del primo incontro tra genitori e figli sotto la supervisione degli assistenti sociali – non riesce a farsi Giustizia, e da qui parte l’odissea della coppia, che cerca in ogni modo di ottenere la custodia dei tre bambini, che rischiano di finire separati anche fra loro e mandati a nuove famiglie.
Un esordio sulla scia di Ken Loach
Con i suoi scorci esterni brevi ma fulminanti su una Londra periferica, e l’accurata disamina dentro i gangli di una burocrazia asfissiante, la giovane regista portoghese cresciuta in Gran Bretagna si mette sulla scia del cinema naturalista inglese, con il maestro Ken Loach che sembra essere un evidente punto di riferimento. Ma non manca anche qualche concessione di facile presa emotiva di stampo più hollywoodiano, come il monologo della protagonista nella scena del tribunale, vero e proprio j’accuse contro il sistema, in un crescendo di pathos emotivo indubbiamente efficace e anche un filo ruffiano.
La forza di Listen sta nella naturalezza degli interpreti, nella fluidità dei passaggi narrativi che non può non ingenerare un moto di indignazione nello spettatore, che guarda il film con gli occhi dei suoi protagonisti. La focalizzazione interna aiuta a smascherare l’abnorme mostruosità di un sistema che quanto più prova a essere “retto” e “probo”, tanto più risulta essere incapace di affrontare problematiche complesse.
Un esordio promettente
Un film semplice, dritto, affilato, a cui paradossalmente fa difetto una durata troppo breve: in questa sede abbiamo più volte espresso i nostri personali cahiers de doléances per le durata eccessive e non giustificate di molte opere contemporanee, ma 73 minuti sono forse pochi per sviscerare tutto il potenziale della storia, finendo così per lasciare poco approfonditi alcuni passaggi legati soprattutto al privato dei personaggi. Un buon esordio, che promette un futuro interessante per questa regista che sa accarezzare i suoi personaggi con mano lieve, senza lesinare sulle asperità del vivere. Un film sull’amore e sulla compassione, sulla necessità di mettere in ascolto (è il caso di dire) le ragioni del cuore con quelle dello Stato.