Onore e merito al coraggio di Lucky Red, che ha acquistato per l’Italia Bad Luck Banging or Loony Porn, il film del romeno Radu Jude vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino 2021. Coraggio perché se fosse ancora vigente la censura di Stato, abolita ufficialmente solo pochi giorni fa, il film sarebbe stato certamente tagliato e “alleggerito” per l’uscita. Bad Luck Banging or Loony Porn è diviso in tre atti apparentemente molto diversi fra loro, preceduti da un prologo di 5 minuti circa che è un vero e proprio filmino hard amatoriale, abbrivio di un complesso mosaico che funge da riflessione molto ampia e dettagliata sul nostro presente.
Bad Luck Banging or Loony Porn, la trama
La vicenda ruota intorno al prologo, che ha per protagonista Emi (Katia Pascariu), insegnante di una scuola bene di Bucarest, molto amata dagli studenti e altrettanto stimata, la quale si ritrova a dover mettere in discussione tutto quello che negli anni ha conquistato perché il video hot viene messo in Rete, ed ora rischia di perdere il lavoro vedendo la sua vita personale stravolta. Una storia simile a diversi episodi di cronaca dei nostri giorni, e che potrebbe essere davvero ambientata ovunque, sebbene il regista sfrutti il plot per fare un’accurata disamina nella società e nella cultura del suo Paese.
Qui potete vedere il trailer di Bad Luck Banging or Loony Porn: il film sarà visibile in esclusiva sulla piattaforma MioCinema dal 16 aprile:
Bad Luck Banging or Loony Porn, commedia satirica in tre atti
Girato in piena pandemia, cosicché gli attori indossano la mascherina anche in scena, Bad Luck Banging or Loony Porn mostra nel primo atto la quotidianità di Emi mentre cerca di far cancellare il video on line, ma la macchina da presa spesso la abbandona mentre cammina per strada, esplorando lo spazio intorno. Soffermandosi su palazzi in rovina, negozi sfitti, frammenti di dialoghi di comparse, Jude mostra il contesto sociale di Bucarest, con una crisi economica sempre più galoppante che genera diseguaglianze, rabbia e prevaricazioni meschine.
Nella seconda parte il filo narrativo sembra interrotto a favore di un caleidoscopio impazzito, fatto di frammenti documentaristici, siparietti di vario tenore, immagini di vario formato che evidenziano il sessismo e il machismo nella cultura e società romena. Una contrapposizione tra l’oscenità presunta di un filmato intimo e quella concreta che attraversa la storia del Paese, che diventa politica dello sguardo, e che fa venire in mente un certo cinema est europeo degli anni Settanta, tipo Dusan Makavejev.
Nel terzo atto torna in scena Emi, alle prese con un vero e proprio processo scolastico con i genitori dei suoi alunni, che si allarga a processo ancora una volta dell’intera Romania, le sue aberrazioni e contraddizioni. E con un finale esplosivo, anzi più finali in uno, conclusione cinica e beffarda di un’opera che assume i contorni di una commedia grottesca dai forti intenti satirici.
Un Orso d’oro meritato
Premesso che non abbiamo la visione di tutti i titoli in concorso all’ultima Berlinale, possiamo senz’altro affermare dalla nostra prospettiva che è un Orso d’oro meritato quello di Bad Luck Banging or Loony Porn, che conferma la vitalità del cinema rumeno. Una regia profondamente inventiva, a tratti spiazzante, vivifica un raccont0 tanto esile quanto paradigmatico della nostra epoca, delle sue ipocrisie, della sua miseria morale e politica mascherata da finto perbenismo. Seppur magari diseguale nei suoi esiti lungo i tre atti, il film di Radu Jude riesce a scavare nelle debolezze della contemporaneità con ghigno beffardo e urticante. E nell’ultima sequenza, supremo sberleffo di un film impudico a ogni livello di lettura, rischia di essere molto più avanti nella visione (neo)femminista di tanto cinema #metoo hollywoodiano. A Patti Jenkins e Gal Gadot fischieranno le orecchie, e a buona ragione.