Zio Riz è un documentario di Raffaella Mariniello che esplora il fiume Volturno e le realtà socio-culturali ed economiche che si sono formate intorno ad esso, offrendo una riflessione sulla crisi ambientale e socio-politica che sta colpendo la realtà campana.
Il film è stato selezionato per il “Bagnoli film festival” e sarà proiettato al cinema Perla di Napoli il 12 maggio alle 20.30 e al teatro Ricciardi di Capua il 17 maggio sempre alle 20.30. Un’opera a km0 e al tempo stesso locale e universale.
“Io non amo viaggiare… preferisco scavare provare a rendere universali delle realtà che ci possono apparire come locali” ha dichiarato la sua autrice Raffaela Mariniello.
La storia narrata è quella del fiume Volturno e delle realtà socio culturali ed economiche che si sono formate è una storia che potrebbe appartenere a qualsiasi civiltà fluviale. Il documentario segue il percorso in kayak lungo il Volturno di “Zio Riz”.
Una narrazione in terza persona, attraverso gli occhi di Zio Riz, a cui si alternano scene sulla terra ferma. L’acqua del fiume incontra la terra e da questo incontro scaturiscono realtà diverse, terra fertile, terra di lavoro, terra dei fuochi.
Il fiume Volturno, che un tempo era fonte di vita per la comunità locale, diviene simbolo della crisi ambientale e socio politica che sta colpendo la realtà campana.
Zio Riz è un’opera che respira l’aria del tempo e ci invita a fare i conti con la realtà che ci circonda. Il documentario è stato definito dalla sua creatrice una sorta di laboratorio umano, in quanto la sua realizzazione è stata possibile andando ad interagire con le comunità locali che ne sono diventate parte e che, attraverso la partecipazione al progetto ne sono uscite in egual misura modificate.
La colonna sonora del documentario è stata abilmente curata, e combina suoni naturali e non per creare un’esperienza audiovisiva coinvolgente. Il finale del film, una distesa senza fine di tronchi d’albero morti che affollano la riva del mare, costituisce un monito sulla fragilità dell’ambiente e una riflessione sulle conseguenze delle nostre azioni.
In definitiva, Zio Riz è un esempio di cinema che ha il potere di farci riflettere e agire, un’opera che ci spinge a fare la nostra parte nella salvaguardia del nostro habitat e ci invita a connetterci con il territorio locale che ci circonda e che viviamo tutti i giorni.
Se vi trovate a Napoli o a Capua, non perdete l’occasione di vedere questo straordinario documentario al cinema.
Raffaela Mariniello
Vive e lavora tra Napoli e Milano. La sua ricerca artistica è rivolta a tematiche sociali e culturali, con un’attenzione particolare alla trasformazione del paesaggio urbano e al rapporto tra l’uomo, gli oggetti del suo quotidiano e i luoghi che abita.
Il suo primo lavoro nasce nel 1991, quando la crisi dell’industria siderurgica segna la chiusura definitiva dell’Italsider di Bagnoli.
Raffaela Mariniello inizia una campagna fotografica sulla fabbrica, a tutt’oggi unica testimonianza storica sull’attività dell’acciaieria: il lavoro Bagnoli, una fabbrica (catalogo Electa, Napoli 1991) è stato esposto a Napoli, Nantes, Calais, Parigi e Milano tra il 1992 e il 1995.
Titolo originale: Zio Riz
Regia: Raffaella Mariniello
Anno di produzione: 2022
Durata: 62′
Tipologia: documentario
Genere: ambiente/arte/etnologico/sociale
Paese: Italia
Produzione: Teatri Uniti, Casa del Contemporaneo; in collaborazione con Studio Trisorio, Museo MADRE
Distributore: n.d.
Formato di proiezione: DCP, colore