Venezia 76 – Waiting For The Barbarians

L’atteso adattamento Waiting For The Barbarians di Ciro Guerra è l’ultimo film presentato in concorso alla 76esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Un magistrato (interpretato da uno sbalorditivo Mark Rylance), amministratore di un isolato avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome, aspetta con impazienza la tranquillità della pensione, fino all’arrivo del colonnello Joll (uno spietato Johnny Depp). Incaricato di riferire sulle attività dei barbari e sulla sicurezza al confine, Joll conduce una serie di spietati interrogatori. Il trattamento dei barbari per mano del colonnello e la tortura di una giovane donna barbara spingono il magistrato a una crisi di coscienza che lo porterà a compiere un atto di ribellione donchisciottesco.

La chiusura nei confronti del diverso, la complicità di ciascuno nella costruzione dell’odio: sono i grandi temi di Waiting For The Barbarians (Aspettando i barbari), il racconto del premio Nobel J. M. Coetzee pubblicato nel 1980 e che il regista colombiano Ciro Guerra porta in concorso al Lido con un cast di stelle: Mark Rylance è il Magistrato, Johnny Depp il Colonnello Joll, Robert Pattinson il suo braccio destro, Mandel. Il libro è incentrato su una storia di colonialismo senza una precisa collocazione temporale o geografica ma, dice il regista, «se all’inizio percepivamo il romanzo come l’allegoria di un luogo e un tempo lontani, alla fine delle riprese ci siamo accorti che è una storia sul qui e ora. Il fascismo e le ideologie estremiste stanno riaffiorando in tutto il mondo, l’hate speech e la xenofobia prendono piede attraverso governi sempre più aggressivi nei confronti dei più deboli: il romanzo di Coetzee è una riflessione esplicita su come ciascuno diventa inevitabilmente parte di questi discorsi d’odio e su come possiamo provare a ribellarci».

Johnny Depp incarna il violento Colonnello Joll, ispirandosi a molti dei politici che usano gli hate speech. Un ruolo inusuale per lui, ma un’opportunità per stravolgere la sua immagine solita sullo schermo. È facile vedere Joll come un cattivo, ma l’interpretazione di Depp ci mostra come, nella nostra società moderna, possiamo essere tutti vicini a personaggi come lui.

Robert Pattinson è il sottufficiale Mandel in Waiting for the Barbarians. Anche Pattinson si è reinventato per il film, è un attore molto creativo. Il suo personaggio è dalla parte del Colonnello Joll, ma rappresenta un altro modo per esercitare il potere: quando appare cambia il film completamente.

Ma la vera sorpresa del film è Mark Rylance che in Waiting for the Barbarians, una pellicola impegnativa, ruvida, interpreta un personaggio schivo, ostico, di poche parole e di molti sguardi, in mezzo a situazioni che paiono più grandi di lui, che più sembra volersi fare da parte e più pare che l’occhio del regista – e nostro – lo insegua.

Waiting for the Barbarians è l’ieri e il domani, è il qui e il lì, il dove e il luogo, non vi è nessun dettaglio che può collegare la storia a un preciso tempo o luogo, è la contemporaneità dell’odio e del Male.

Mark Rylance

WAITING FOR THE BARBARIANS

Venezia 76 Concorso

Regia: Ciro Guerra
Produzione: Iervolino Entertainment (Michael Fitzgerald, Olga Segura, Monika Bacardi, Andrea Iervolino)
Durata: 112’
Lingua: inglese, mongolo
Paesi: Italia
Interpreti: Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson, Gana Bayarsaikhan, Greta Scacchi
Sceneggiatura: J.M. Coetzee
Fotografia: Chris Menges
Montaggio: Jacopo Quadri
Scenografia: Domenico Sica, Crispian Sallis
Costumi: Carlo Poggioli
Musica: Giampiero Ambrosi
Suono: Paolo Segat
Effetti visivi: El Ranchito