Ispirato a fatti realmente accaduti, Werk ohne Autor (Opera senza autore, titolo in italiano) attraversa tre epoche della storia tedesca – dalla Seconda Guerra Mondiale alla giovane Repubblica Federale Tedesca – narrando le vicende di Kurt (un intenso Tom Schilling), giovane studente d’arte che si innamora di Elisabeth (una splendida Paula Beer), sua compagna di accademia, che lui chiama Ellie per non ricordare la triste storia di sua zia. Il padre della ragazza, il professor Seeband (un rigido e cinico Sebastian Koch), rinomato medico dal passato oscuro ai tempi del nazismo, disapprova la scelta della figlia e promette di porre fine alla relazione con ogni mezzo a sua disposizione. Nessuno sa però che le loro vite sono già legate da un orrendo crimine, commesso da Seeband decenni prima.
A dodici anni dal folgorante Le vite degli altri (premio Oscar come miglior film straniero) e a otto dal deludentissimo The Tourist con Johnny Depp e Angelina Jolie, Florian Henckel von Donnersmarck torna a girare in Germania una storia ispirata a eventi reali sul significato dell’arte e sulla ricerca d’identità.
L’idea del film è nata dall’incontro del regista con il pittore tedesco Gerhard Richter, le cui opere costituiscono una delle principali fonti di ispirazione insieme a quelle di Beuys, Polke, Uecker, Mack, Warhol, Klein, Fontana. “La vita di Kurt Barnert – dice il regista – dimostra che gli esseri umani hanno una qualità esoterica per trarre sempre qualcosa di buono dalle difficoltà. Per Richter l’arte non ha alcun potere, ma esiste per dare consolazione. Ogni grande opera d’arte è una prova concreta che un trauma può essere trasformato in una forza positiva”.
Il film, girato tra Dresda, Berlino, Görlitz, Colonia, Praga e Düsseldorf, ha reso necessaria la ricerca e la riproduzione di opere d’arte, tra le quali quelle principali della storica mostra Arte degenerata.
Parlando di Tennessee Williams e Marlon Brando, il regista Elia Kazan disse che il talento dei geni è la crosta sulle ferite ricevute nella loro infanzia. Ciò significa che gli esseri umani hanno una capacità quasi alchemica di trasformare un trauma in qualcosa di glorioso. Werk ohne Autor è il tentativo di osservare questa alchimia, attraverso il prisma dei traumi storici della Germania.
Regia: | Florian Henckel von Donnersmarck |
Produzione: | Pergamon Film (Jan Mojto, Florian e Christiane Henckel von Donnersmarck), Wiedemann&Berg Film (Quirin Berg, Max Wiedemann) |
Durata: | 188’ |
Lingua: | tedesco |
Paesi: | Germania |
Interpreti: | Tom Schilling, Paula Beer, Sebastian Koch, Saskia Rosendahl, Oliver Masucci |
Sceneggiatura: | Florian Henckel von Donnersmarck |
Fotografia: | Caleb Deschanel |
Montaggio: | Patricia Rommel, Patrick Sanchez-Smith |
Scenografia: | Silke Buhr |
Costumi: | Gabriele Binder |
Musica: | Max Richter |
Suono: | Matthias Richter |
Effetti speciali: | Simon Giles |