Saldamente sulle nuvole. Mimmo Jodice presenta il suo nuovo libro al Madre

Il legame tra Mimmo Jodice e la sua amata città, Napoli, è la forza da cui traggono origine molte delle sue fotografie.

Nel suo ultimo libro, presentato al Madre, il rinomato fotografo italiano si racconta in un denso e appassionato, che affida a Isabella Pedicini.

Il volume, dal titolo Saldamente sulle nuvole, edito da Contrasto, è un viaggio nel tempo in cui la vicenda biografica e artistica di Jodice si intreccia con la storia culturale italiana e internazionale dagli anni Sessanta a oggi.

Mimmo Jodice è considerato uno dei più grandi fotografi del nostro tempo. I suoi esordi artistici si svilupparono dapprima tra pittura e scultura, per poi trovare la sua vera vocazione nella fotografia.

A Napoli, nel 1967, arriva la sua prima personale alla libreria La Mandragola, ma la strada non fu facile: Jodice ha attraversato momenti bui e di difficoltà, ma ha sempre trovato la forza nel legame con la sua compagna di vita, Angela.

Come sempre anche ieri Angela era al suo fianco, oltre cinquant’anni di vita insieme. Oltre a essere sua moglie, la sua compagna di vita e la madre dei suoi tre figli, è anche la sua instancabile collaboratrice.

Saldamente sulle Nuvole – Isabella Pedicini racconta Mimmo Jodice durante la presentazione del suo libro al Madre

Le mie esperienze di vita hanno fortificato il nostro rapporto. Abbiamo affrontato insieme le difficoltà, quando il mio lavoro non era apprezzato e dovevamo pagare a rate le pubblicazioni. Ma abbiamo sempre lottato per ciò in cui crediamo“, afferma Jodice con uno sguardo mai stanco.

La fotografia è un riflesso del suo stato d’animo. Dai suoi progetti come Vedute di Napoli (1980), La città invisibile (1990) e Mediterraneo (1995) fino ai lavori più recenti, emerge chiaramente il tema della solitudine.

Numerosi i riconoscimenti nel corso della sua carriera, come il Premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei di Roma nel 2003, la Laurea Honoris Causa in Architettura nel 2006 all’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’onorificenza Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres conferita dal Ministero della Cultura Francese nel 2011.

Durante un’intervista rilasciata ad Artribune, Jodice ha raccontato il suo percorso di vita e la sua dedizione alla fotografia. Nato nel 1934, non ha avuto la possibilità di studiare in giovane età a causa delle difficoltà familiari.

Tuttavia, non ha mai smesso di coltivare la sua passione. “Il mio è stato un percorso molto difficile che ho pagato terribilmente; mi avrebbe fatto tanto piacere studiare arte“. Nonostante le sfide, ha trovato la sua strada nell’insegnamento, diventando docente di fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Nella sua lunga carriera Jodice ha documentato l’aspetto antropologico di Napoli, catturando volti, feste e rituali religiosi locali. Ha anche dedicato un particolare amore a Pompei antica, realizzando progetti come Pompei. Parole in viaggio (2010).

Pompei è il mio luogo del cuore! Sin da giovane ho avuto un legame molto forte con la città antica, a cui ho dedicato diverse pubblicazioni. Pompei non l’ho mai vista come un reperto antico, ma una realtà che ho vissuto con grande amore“, ha dichiarato il fotografo.

La fotografia di Napoli secondo Jodice è un’interpretazione personale e metafisica. Mentre molti fotografi si concentrano sulla vita e sull’aspetto popolare della città, Jodice ha sviluppato una visione unica, proiettando la sua visione di una Napoli vuota e silenziosa.

Vedute di Napoli rappresenta per lui l’immagine più autentica della città, un luogo ripulito, silenzioso e astratto. “Questo è stato uno dei primi lavori, un punto di partenza”, afferma Jodice.

C’è una frase di Fernando Pessoa che ripeto spesso perché mi rappresenta: “Ma cosa stavo pensando prima di perdermi a guardare…?”. Ecco la mia inclinazione naturale: perdermi a guardare, contemplare, immaginare, cercare visioni oltre la realtà. Mimmo Jodice

Con Saldamente sulle nuvole, Mimmo Jodice continua a regalare al pubblico la sua visione poetica e intima del mondo. Il suo ultimo libro è un tributo alla sua lunga carriera, scandita da fatica e grandi successi, e un invito a immergersi nel suo universo fotografico carico di emozioni e significati profondi.

Fotografo di avanguardia negli anni Sessanta, attento alle sperimentazioni e alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista instancabile nel dibattito culturale che ha portato alla crescita e successivamente all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale.

Nel 1980 la pubblicazione di Vedute di Napoli, il primo racconto di luoghi atemporali, silenti e fuori dalla realtà, lo consacra a livello internazionale.

Le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo, tra i quali ricordiamo la Maison Européenne de la Photographie, Parigi 1998; la Galleria di Arte Moderna, Roma 2000; il Museum of Modern Art, Tokyo 2004, e il Museo del Louvre, Parigi 2011.

Isabella Pedicini è storica dell’arte, saggista, scrittrice. È docente di Storia dell’arte presso il liceo classico Umberto I di Napoli. Per Contrasto ha pubblicato Francesca Woodman. Gli anni romani tra pelle e pellicola (2012) e Mimmo Jodice. La camera incantata (2013).