Rivivendo la passione e il gesto informale di Vincenzo Irolli

Vincenzo Irolli, dalla Belle Époque alla scuola di pitttura Ramiè: la collettiva ispirata al grande maestro apre il 15 giugno alla Fonoteca di Napoli.

Un interessante esperimento è stato effettuato dagli allievi della scuola di pittura Ramiè guidati dal maestro Silvio Pirillo sulla pittura di Vincenzo Irolli, artista di scuola napoletana di indubbia fama e notevoli capacità vissuto fra la fine dell’ Ottocento e la prima metà del Novecento.

Vincenzo irolli
Particolari informali

Il suo rapporto con la critica, specie con quella novecentesca, è stato  molto conflittuale fino al punto che il critico Paolo Ricci defìnì la sua pittura “ricca di sentimentalismo, intenerimento pietoso, leziosaggine e moralismo demagogico, il tutto in una tavolozza spietatamente accesa e grossolana, approssimativa“. Eppure il maestro era molto apprezzato ed ebbe notevole  fortuna all’estero, specie a Parigi e in sud America dove dimorò per un breve periodo.

Vincenzo Irolli
Particolari informali

Irolli pagò lo scotto di essere vissuto solo alla fine della Belle Époque e di non essersi piegato ai canoni delle nuove avanguardie emergenti del Novecento. Ma fu veramente così ?

Particolari informali

Certamente la sua visione romantica cozzava con le sperimentazioni e il futurismo emergente. Eppure la sua pittura subì una notevole evoluzione informale. Questo aspetto innovativo ma non negazionista della sua visione artistica viene messo in risalto dall’allestimento di questa collettiva delle opere degli allievi della accademia di pittura Ramiè.
La manifestazione si svolgerà a Napoli dal 15 giugno al 1 luglio presso la Fonoteca in via Raffaele Morghen 31.

Saranno esposte le opere degli allievi: Anna Maria Capuozzo, Domenico Caiazza, Fiorella Nieto, Francesco Santonastasi, Giulia Guidotti, Marcella De Sarno, Maria Guidino, Maria Piantedosi, Nino Pizzichemi, Paola Anatrella, Rita Mariniello, Sonia Petacca ed una del maestro Savi.