
Un vestito per il giorno, uno per la sera. Giorno dopo giorno. Diversi, diversa. Ma sempre di più sé stessa. Di fronte al mondo e agli altri, allo scorrere delle persone e del tempo. È la forza di Carla Vukmirović, attrice italo-croata che, seppur giovanissima, ha la forza di scavare nelle domande dell’anima, della sua storia e, di conseguenza, della Storia. Lo fa con disarmante coraggio e fresca maturità; ce lo mostra attraverso uno sguardo che attraversa l’imperturbabilità della maschera e la fragilità della persona. Entrambe sul palco, entrambe sublimate in molteplici abbozzi di personaggi schietti, spigolosi, necessari.
“Piango in lingua originale”, presentato alla recente rassegna internazionale per giovani autori Mittelyoung ’23, è uno spettacolo germinato durante l’ultimo anno di accademia frequentato dalla sua autrice/interprete; è l’occasione colta al volo per dare forma a un amalgama interiore che aveva bisogno solamente di trovare il giusto tempo e i giusti modi per essere accolto, elaborato, espresso.
In “Piango” vibrano sottotraccia il sentimento di smarrimento davanti alle proprie radici e un “maledetto” desiderio di trovare la solidità di una collocazione dalla quale ripartire.
“Piango” non è uno spettacolo triste; è sicuramente malinconico, ma molte volte divertente e, sicuramente, pulsante di vita. I toni variano molto toccando umorismo, sorvolando astrazione e densità, levità poetica, sentimento morale; tutti gestiti attraverso una multiforme e solida preparazione attoriale.

Ed è uno spettacolo che si interroga sulla lingua, le sue similitudini nella distanza e la sua distanza nelle similitudini; sui limiti che ereditiamo e quelli che ci sentiamo addosso; sui pregiudizi che imponiamo e ai quali siamo sottoposti; sui miscugli culturali, visti troppo spesso come difficoltà anziché come risorsa. È uno spettacolo magnetico e catartico, fatto di voce (canto, dialoghi, esclamazioni, confidenze, …) e corpo (mimica, movimento, danza), musica (tradizionale e originale) e silenzio, chiaro e scuro, realtà e interpretazione, in un flusso senza soluzione di continuità che ci suggerisce libertà di pensiero e trasparenza, prima di tutto nel guardare a noi stessi, in relazione agli altri e al mondo.
“Piango” chiede la stessa onestà che hanno occhi di Carla; occhi che sanno legare in un abbraccio il pubblico, conducendolo a un viaggio che è uno spostamento nei luoghi dove, quasi sempre, mancano le parole: quelli delle emozioni.

di e con: Carla Vukmirović
disegno luci e supporto tecnico: Stefano Bragagnolo
progetto realizzato con il sostegno produttivo di Mittelfest2023
Si ringraziano per il supporto: ArtistiAssociati, Spazio35 e la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe durata: 50 min. circa