No More Trouble, cosa rimane di una tempesta

un frame intimo del film
No more trouble – cosa rimane di una tempesta” è un film documentario scritto e diretto da Tommaso Romanelli; è la storia di suo padre, Andrea, ingegnere e velista, che guidato da una passione trascinante per il mare e le barche a vela, seguendo l’istinto e incrociando una “folle”, quanto romantica opportunità del caso/destino, diventa compagno di viaggio di Giovanni Soldini e delle sue visionarie traversate transoceaniche.
L’epopea narrata dalle cronache si incontra con la tragedia, che spettina via sogni e progetti; un destino maligno che non fa il conto con il tempo, la traccia dei sentimenti, l’eredità di quel fil rouge inspiegabile che ci lega agli affetti e ci costringe a riannodare i tasselli mancanti.
Tommaso Romanelli porta sullo schermo una terapia personale che sa diventare valore di condivisione universale di elementi puri e sinceri, come la presenza nell’assenza e la vittoria della testimonianza emotiva sull’oblio e sull’assenza. Lo fa mostrando quanto, attraverso l’arte e il recupero del gesto, del giusto tempo della riflessione e della decantazione, si possa recuperare una nuova serenità e una propria strada legata alle radici, ma indipendente e perfettamente compiuta.
Per questo, il documentario dona molto anche a noi spettatori: prima di tutto la dignità di uno sguardo umanamente sincero e, poi, la possibilità di un viaggio catartico in costante equilibrio sulla distonia della vita che ti sbalza, senza soluzione di continuità e possibilità di comprensione, tra epica e intimo bisbiglio dell’anima.
Andrea Romanelli sull’imbarcazione di Giovanni Soldini
“No more trouble” riesce a sospendere l’incredulità di fronte all’eccezionalità di certi sogni, rincorsi e (mai?) realizzati; sbatte in faccia la sadica meraviglia della natura e la violenza di certe emozioni; ricorda il valore dell’amore che si concretizza nel rispetto, nell’attesa, nella sospensione, nell’accettazione di cose e scelte che a volte sono incomprensibili nella loro immediatezza.
“No more trouble” non risponde al gusto cannibale del voyeurismo, della sopraffazione, della morbosità, che troppo spesso guidano il nostro presente: è una documentazione asciutta e discreta – guidata dalle voci gentili, ma assordanti, di tutti i testimoni e da Andrea stesso –  ma accesa e dirompente, sull’essere figli, genitori, compagni, amici; anche a distanza, nel tempo e nello spazio.
E, allora, cosa rimane di una tempesta? Un atto d’amore sensibile, dolente, ma mai lacrimevole,  su quelle tracce del passato che sono i binari di un presente che non si basa sulla rabbia, sulle “colpe”, ma restituisce la necessità di ritrovarsi nell’abbraccio della memoria.
“No More Trouble” dimostra come le persone vadano amate, accompagnare, capite anche – e soprattutto – nella differenza e nell’errore. Cercatelo, godetevelo, regalate(ve)lo sul sito Tucker Film!

No More Trouble
Cosa rimane di una tempesta
regia e sceneggiatura di Tommaso Romanelli
con Giovanni Soldini, Fabrizia Maggi, Andrea Tarlarini, Marco Romanelli
Italia, 2024, 97′

Tucker Film

un delicato momento del doc: lo scambio tra Tommaso e suo zio

 

Il doc di Marinelli ha vinto il premio della sezione “Alice nella Città” alla Festa del Cinema di Roma 2024