La Piccola Galleria Resistente di Antonio Conte ha aperto le sue porte al teatro e lo ha fatto con uno spettacolo messo in scena dagli allievi del Laboratorio Voci di Petto diretto da Anita Pavone dal titolo Natale e poi? Storie di ordinaria follia. La trama, composta da una serie di brevi episodi dal carattere surreale, ha offerto uno sguardo unico sulle dinamiche familiari durante il periodo natalizio e su piccoli aneddoti di vita quotidiana.
Per l’occasione dunque, la Piccola Galleria Resistente, si è trasformata in teatro: da un lato divani, poltrone e tappeti hanno dato posto agli spettatori, dall’ altro, lunghi teli neri hanno ricreato abilmente le quinte di un vero palcoscenico e quando le luci di sala si sono spente, l’atmosfera è diventata subito intima e suggestiva.
Le storie raccontate sono state una miscela di comicità e dramma, in cui gli allievi teatrali hanno dimostrato una straordinaria versatilità nel creare personaggi credibili e interessanti, che hanno reso ogni sketch unico e coinvolgente. Le loro interpretazioni erano chiare, espressive e realistiche. Ogni membro del cast ha contribuito con il proprio talento e la propria personalità al successo complessivo dello spettacolo.
La scena si è aperta con un’introduzione molto divertente, che ha subito catturato l’attenzione di tutti gli spettatori, i dialoghi erano ben scritti, ogni personaggio era ben delineato e interpretato con intensità, anche la scenografia ha contribuito ad arricchire l’esperienza teatrale.
Potrei dire che il punto forte dello spettacolo è stata la varietà delle situazioni rappresentate. Ogni sketch era diverso dagli altri, con temi che spaziavano dall’umorismo al dramma, dalla fantasia alla realtà. Questa varietà ha reso lo spettacolo molto godibile, mantenendo alta l’attenzione del pubblico. Gli attori, seppure ancora allievi del primo e secondo anno di corso, hanno dimostrato una grande abilità di recitazione, passando senza sforzo da momenti di pura comicità a momenti più intensi.
Giocando tra allusioni, doppi sensi, incomprensioni verbali, siamo stati trasportati prima su una panchina di un parco, poi in un condominio e, passando da una scena all’altra senza mai un momento di buio, siamo infine approdati all’immancabile cena natalizia. Tutti gli attori erano in scena, col volto coperto da una maschera bianca, fatta eccezione per la padrona di casa che con amabile ironia, contornata dal coro di voci familiari, ha svelato l’essenza delle complesse dinamiche che vivono tutte, o quasi tutte, le famiglie durante il periodo delle festività. Il conflitto generazionale, la questione climatica, le esigenze alimentari, sono tuti gli aspetti narrati che hanno sottolineato la fatica di dover indossare una maschera di sopportazione e finta felicità per poter sopravvivere in un contesto socialmente accettato.
C’è da precisare che anche la scenografia e i costumi, così familiari, hanno contribuito alla riuscita della performance, creando un ambiente realistico e coinvolgente. La luce e i suoni erano perfettamente coordinati. La commistione tra comicità e dramma ha permesso di creare un equilibrio perfetto, che ha tenuto il pubblico incollato fino all’ultima battuta.
Natale e poi? Storie di ordinaria follia è stata dunque, un’esperienza teatrale emozionante che ha saputo combinare comicità e vita vissuta, esplorando con originalità e intelligente ironia il lato nascosto delle festività natalizie e delle dinamiche di vita quotidiana.
Gli allievi teatrali coinvolti in questo spettacolo hanno dimostrato una grande maturità e talento e a chiusura della serata, la stessa Anita Pavone ci ha regalato un momento di intensa energia emozionale attraverso la lettura, intensa e appassionata, di un suo scritto. Un fuori programma che ha saputo toccare le corde emotive del pubblico, culminato con un applauso meritatissimo per tutti gli attori.
Un ringraziamento è dovuto al padrone di casa, Antonio Conte, che ha saputo creare un ambiente versatile in cui ospita Mostre pittoriche e fotografiche, presentazioni di libri, incontri poetici e performance teatrali, con il sorriso e l’affabilità che da sempre lo contraddistingue e che ha reso la Piccola Galleria Resistente un luogo in cui si fa arte senza la presunzione di fare arte.
I corsisti del I e II Livello del Laboratorio
Cinzia Di Francia
Edvige Caggiano
Franco Filomia
Letizia Maffei
MariaGrazia Rossi
Rosanna Lemma
Simona Cosenza
Simonetta Ottazzi