Mona Osman | Rhizome and the Dizziness of Freedom

Collezione Maramotti presenta Rhizome and the Dizziness of Freedom (13 ottobre 2019 – 16 febbraio 2020), prima mostra personale in Italia della giovane artista Mona Osman.

Osman, cresciuta e vissuta tra Budapest, Nizza, Londra e Bristol, presenta un ciclo di nuovi dipinti realizzati per la Pattern Room della Collezione.

Ha lavorato contemporaneamente a tutte le nuove opere, in cui si ritrovano influenze e rimandi derivati da un lavoro concepito nello stesso tempo, in un unico spazio: l’ultimo anno, nello studio dell’artista.
Introdotta da un trittico di ritratti allestito su una parete esterna della sala principale, la mostra include tre grandi tele e due di medie dimensioni, tutte realizzate con olio e tecnica mista su tela.

Partendo dall’idea di affiancare episodi biblici a nozioni tratte dalla filosofia esistenzialista – e con l’intento di porre domande, più che di offrire risposte – Osman ha sviluppato pittoricamente una densa riflessione teorica e spirituale sulla ricerca del Sé.

Mona Osman
Mona Osman, Sodom and Gomorrah, 2019, olio e tecnica mista su tela, 210 x 225 cm, © the artist, Courtesy C&C Gallery, London

Secondo l’artista, l’ambizione dell’uomo di pervenire a una comprensione assoluta e immutabile della sua essenza individuale si scontra con l’impossibilità di definirla, generando angoscia e sofferenza.

Due elementi ricorrono nelle opere in mostra: l’idea della Torre di Babele e quello che Osman chiama “Absolute Self”, il Sé Assoluto.
La Torre di Babele, simbolo dell’atto di superbia dell’uomo di elevarsi verso il cielo e della conseguente punizione divina, diventa paradigma dell’impossibilità di comunicazione tra gli individui e della derivante condizione di solitudine, dell’assenza di un “altro” attraverso il quale riconoscere noi stessi.

Mona Osman
Mona Osman Rhizome and the Dizziness of Freedom, Veduta di mostra, Collezione Maramotti, 2019, Ph. Dario Lasagni

Il Sé Assoluto rappresenta la versione ideale e monolitica del Sé che cerchiamo di delineare e a cui tendiamo, senza mai davvero riuscire a raggiungerla. La realtà e l’esperienza inevitabilmente sfuggono al controllo, dischiudono scoperte inattese e mutamenti imprevedibili. Come il Sisifo di Camus, felice perché nella sua condanna diventa consapevole dei propri limiti e assume su di sé il proprio destino, l’uomo dovrebbe accettare la sua indefinibile condizione esistenziale e trovare appagamento in una dimensione più aperta e permeabile, abbandonando la sua volontà di chiarezza e di avanzamento perpetuo.

Osman si è dedicata fin dall’infanzia alla pittura e al disegno, attraverso i quali porta avanti un’investigazione delle percezioni e delle tensioni dell’uomo, spesso legate a uno stato di ansietà.
Ispirandosi a esperienze radicate nella sua storia personale, l’artista costruisce scenari gremiti di personaggi e narrazioni con cui indaga questioni esistenziali universali e le dinamiche di relazione tra gli individui.
Le tele, che presentano diversi livelli di profondità e di visione, sono densamente popolate di personaggi, pattern ed elementi che non appartengono a una dimensione e a un tempo definiti.
Lo sguardo è spinto a spostarsi da un dettaglio all’altro, esplorando la superficie dell’opera attraverso ritmi variati, associazioni e rivelazioni improvvise.

Connotato da pennellate corpose e da colori intensi, il suo linguaggio pittorico incorpora anche resina e collage, con cui Osman costruisce un’articolazione formale della superficie delle opere, in cui echi e stilemi di artisti come Klimt, Ensor e Mondrian appaiono liberamente rielaborati e inglobati senza evidente premeditazione né citazionismo.
La mostra è accompagnata da un libro d’artista in forma di sketchbook. 

In testa all’articolo: Mona Osman, Eaten by Facticity, 2019, olio e tecnica mista su tela, © the artist, Courtesy C&C Gallery, London

Rhizome and the Dizziness of Freedom
personale di Mona Osman
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia
13 ottobre 2019 – 16 febbraio 2020
Visita con ingresso libero negli orari di apertura della collezione permanente.
Giovedì e venerdì 14.30 – 18.30
Sabato e domenica 10.30 – 18.30
Chiuso: 1° novembre, 25–26 dicembre, 1 e 6 gennaio
Info: www.collezionemaramotti.org