Un dettaglio. Un piccolo particolare apparentemente insignificante, ma che in realtà si trasforma in elemento essenziale per un un breve saggio attorno a personaggi e situazioni curiosi, bizzarri, sicuramente mai banali. È questo ciò che fa, con la sua riconosciuta maestria, lo scrittore svedese Fredrik Sjöberg in Perché ci ostiniamo, ottimo libro pubblicato in Italia da Iperborea e tradotto da Andrea Berardini e Fulvio Ferrari.
Molti conoscono Sjöberg per il suo libro più famoso, L’arte di collezionare mosche, il libro che l’ha fatto conoscere in tutto il mondo, tradotto in 23 paesi e che in Italia, pubblicato sempre dall’attenta Iperborea, ha venduto 14 mila copie. In questo suo nuovo libro lo stile coinvolgente dell’autore inchioda il lettore in nove brevi saggi che prendono spunto da oggetti o particolari minimi per raccontare storie dimenticate o spesso poco note.
Il risultato è un volume che si basa e che mette in mostra una caratteristica dell’autore che tutti dovrebbero avere e tenere in costante allenamento: la curiosità. Partire da una fotografia o da un ceppo per affrontare tematiche che spaziano con disinvoltura dalla filosofia ai viaggi, passando per l’estetica, l’antropologia, la storia e la natura non è un semplice gioco letterario, è qualcosa di molto più importante ed è proprio ciò che fa Fredrik Sjöberg.
Grazie all’ottima traduzione, il lettore non può che restare affascinato di fronte alla grande disinvoltura con cui l’autore riesce a usare toni e registri diversi, parlando di grandi tematiche sociali prima e curiosi e bizzarri episodi di storia, anche personale, poi. E tutto questo con un tono leggero, divertente, ma mai scontato o banale: a volte si rimane spiazzati da come Sjöberg sia partito da un punto per raggiungerne uno diametralmente opposto, ma forse è proprio questo uno degli aspetti più affascinanti di Perché ci ostiniamo: più che leggere, sembra quasi di essere in compagnia dell’autore, comodamente seduti su una poltrona e intendi ad ascoltare Fredrik Sjöberg raccontare e divagare su un argomento o su un altro, affascinati dal suo lessico e dalla sua capacità di narrare la bellezza e la vita attraverso piccoli, ma geniali spunti.