Hybris: Il Metafisico Cabaret di Rezza Mastrella tra Surrealismo e Realismo

Lo spettacolo Hybris, concepito dalla geniale mente di Flavia Mastrella e interpretato dal multiforme Antonio Rezza, si presenta come un viaggio vertiginoso attraverso il teatro contemporaneo, tra elementi surrealisti e cabaret metafisico.

L’esordio di Hybris al Teatro San Ferdinando a Napoli il 28 novembre è solo l’inizio di una serie di appuntamenti che prometteranno al pubblico napoletano di immergersi in un mondo sconvolgente di satira, riflessione e divertimento.

Il concetto di “Metafisico Cabaret” sembra un connubio perfetto per descrivere lo spirito di Hybris, che oscilla tra poetica catilinaria e divertissement impudente. La figura dell’attore assume un ruolo assoluto, diventando sciamano del teatro, capace di dominare il mondo e l’oltre-mondo, seguendo ed eseguendo i misteri della vita. Questo approccio richiama la visione metafisica di Antonin Artaud, in cui la scena diventa un luogo di assoluto e il corpo dell’attore simboleggia l’assenza.

In uno spettacolo dove la coralità è contraddetta dal singolo, Antonio Rezza si presenta come il super-burattinaio-influencer, incarnando la megalomania dell’uomo al potere che, incapace di gestire la molteplicità, rinchiude l’essere nella famiglia.

Cambiano i mezzi di comunicazione, muta la tecnologia, ma la sostanza umana rimane la stessa, ingenua e manipolabile se ben guidata. Hybris si interroga sulla comunicazione contemporanea, sottolineando come nonostante il cambio di mezzi, le stesse ansie sociali e obiettivi persistano.

Un surreale più reale che mai che si connette con il tessuto sociale e con al centro l’uomo contemporaneo. Del resto questo è il destino dalla sua origine del teatro e dei teatranti, incarnare passioni e pulsioni dell’essere umano e se si ritiene il contrario, che l’arte in generale debba assolvere a una funzione estetizzante e anestetizzante…beh, dovrete cambiare opinione dopo questo spettacolo e citando Arnaud dico che “Se la folla si è abituata ad andare a teatro; se tutti siamo arrivati a considerare il teatro un’arte inferiore, un mezzo volgare di distrazione, e a servircene come sfogo per i nostri istinti peggiori, ciò accade perché ci hanno troppo spesso ripetuto che era teatro, cioè menzogna e illusione

Antonio Rezza parla di Hybris come di un’esperienza traumatica, lontana dal concetto tradizionale di spettacolo divertente.

Al centro del palco, emerge un elemento scenico potente e simbolico: la porta. Flavia Mastrella la descrive come un elemento rigido che apre sul vuoto e chiude sul nulla, conduce all’immobilità mentale e non sta in piedi da sola.

La porta diventa metafora del cambiamento, della dittatura e della protervia. La porta, diversa dagli habitat morbidi creati in passato, rappresenta una nuova sfida, un elemento da spostare continuamente, un simbolo del cambiamento che ancora deve essere compreso appieno.

La velocità dello spettacolo diventa cruciale, evidenzia l’aspetto della tensione che permea ogni istante di Hybris, una tensione che coinvolge lo spettatore, toccando corde profonde attraverso una comicità descritta da Artaud come “figlia degli Inferi“, capace di muovere il corpo e le viscere.

Oltre le porte che si aprono e si chiudono su vari ambienti, Hybris suggerisce un sacrificio umano.

Il pubblico si trova di fronte al sacrificio di tutti noi, borghesucci in cerca di rassicurazioni e distrazioni, e degli stessi autori, Flavia Mastrella e Antonio Rezza. L’elemento della porta diventa la soglia tra il noto e l’ignoto, tra la realtà e il caos, e attraverso di essa si svela un panorama di vertigini, paura del cambiamento e dilagare del nulla.

Hybris ha fatto il suo esordio al Teatro San Ferdinando di Napoli il 28 novembre, aprendo ad una serie di appuntamenti con l’universo di Rezza Mastrella, tuti rigorosamente gratuiti: mercoledì 29 novembre 2023 alle 11.30 Flavia Mastrella e Antonio Rezza al Cinema Modernissimo di Napoli per un incontro con gli studenti e quindi alle 20.00 presso il Cinema Vittoria nell’ambito della rassegna dedicata a Jean-Luc Godard l’incontro “Perché Godard?” con introduzione di Gina Annunziata, alle  21.00  proiezione di SAMP di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, introdotto da Antonio Borrelli. Quindi giovedì 30 novembre all’Ex Asilo Filangieri (Sala Cinema) a cura di Francesca Saturnino, giornalista (Il Manifesto); Venerdì 1 dicembre alle 18.00 presso la libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri per la presentazione de Il Fattaccio edito da La nave di Teseo.