Fotografia e Informazione: un dialogo necessario nell’Era delle Immagini

L’incontro alla fondazione Foqus di Napoli mette in luce i nuovi scenari e le sfide dell’informazione visiva. Il ruolo dei fotografi nel garantire autorialità, critica e un punto di vista impegnato nella società odierna.

Alla fondazione Foqus Napoli mercoledì 7 giugno 2023 si è svolto un importante incontro, promosso e organizzato da Luciano Ferrara, storico fotoreporter napoletano, che ha visto protagonisti diversi fotografi, appassionati e professionisti del settore,.

Ferrara era presenta in Fondazione anche con una mostra fotografica intitolata Era di Maggio, titolo omonimo del suo ultimo lavoro editoriale, ed ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nel mettere in dialogo generazioni diverse di fotografi e appassionati, superando i confini convenzionali della professione e creando un ambiente fertile per nuove idee.

Tra i partecipanti: Guido Giannini, Matteo Anatrella, Carmen Sigillo Vincenzo Zamboni, Franco Esse, Enrico Tomaselli, Marco Maraviglia, Giancarlo De Luca.

Durante l’evento sono stati affrontati diversi punti fondamentali per analizzare lo stato attuale dell’informazione visiva.

Il primo riguarda la vasta quantità di informazioni visive generate e fruite dagli utenti.

Il libro La Furia delle Immagini di Cuberta, riflette in modo efficace lo stato attuale della fotografia e dell’informazione visiva in generale. Siamo immersi in un’epoca in cui le immagini sono diventate onnipresenti, grazie alla diffusione di telefoni cellulari e piattaforme di social media.

Questo scenario presenta sia risvolti positivi che negativi per la fotografia e l’informazione visiva.

Il secondo punto riguarda la compressione spazio-temporale in cui le informazioni vengono generate e fruite. Grazie alla tecnologia e all’interconnessione globale, le informazioni viaggiano a velocità senza precedenti.

Questo ha un impatto significativo sulla fotografia e sull’informazione visiva, creando nuove opportunità ma anche sfide in termini di autorialità e autenticità.

Personalmente, ritengo che ci sia stato un cambiamento nei ruoli degli attori sociali coinvolti nella produzione delle informazioni visive. Le testate giornalistiche, ad esempio, hanno perso parte del loro ruolo nel garantire autorialità e un’informazione impegnata con un punto di vista.

Oggi, è il fotografo che deve assumere questa responsabilità, esprimendo un punto di vista critico e analitico sulla società.

Conflitti, impegno e identità sono solo alcuni dei grandi temi che l’informazione visiva deve indagare oggi. I fotografi stanno cercando strade nuove e non lineari per farlo: devono affrontare non solo la sfida degli algoritmi che promuovono immagini in continuazione, ma anche l’esigenza di raccontare eventi e storie in un mondo che rimane fondamentalmente uguale.

Un esempio significativo è la fotografa francese Bénédicte Kurzen, che da vent’anni lavora in Africa sui temi dell’identità e dei conflitti culturali.

Kurzen è molto coinvolta e ritiene che il suo ruolo vada oltre la fotografia stessa. Conosce l’Africa e le grandi redazioni occidentali e si vede come un ponte tra mondi e sistemi diversi. La sua esperienza evidenzia la necessità per i fotografi di essere attivisti e militanti, una risposta alla perdita di significato e potere dei mezzi di comunicazione tradizionali.

È importante riflettere anche sul fenomeno della documentazione fotografica dei conflitti, come evidenziato dall’ampia partecipazione dei fotografi alla guerra in Ucraina.

Questo fenomeno ha messo in luce gli aspetti positivi e negativi della fotografia documentaristica moderna. Molti fotografi hanno avuto l’opportunità di documentare la guerra, ma spesso si sono limitati a ripetere situazioni già viste, senza offrire idee o visioni alternative.

Questa situazione è in parte attribuibile alle aspettative del mercato fotografico e dell’editoria, che sembrano premiare solo determinati tipi di immagini.

In conclusione, l’incontro tra fotografia e informazione alla fondazione Foqus di Napoli ha posto l’accento sulla complessità e l’importanza dell’informazione visiva nell’era digitale.

I fotografi devono assumere un ruolo attivo nel garantire autorialità, criticità e un punto di vista impegnato. Sono chiamati a individuare nuove strade e a superare le sfide poste dall’enorme quantità di immagini generate quotidianamente. Solo così la fotografia potrà continuare a svolgere il suo ruolo fondamentale nel raccontare il mondo che ci circonda.