Udine, Teatro Nuovo – Ci siamo, l’attesa è finita: tra una manciata di giorni si aprirà il sipario del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e prenderà il via la ventunesima edizione del mega festival udinese che ha ammiratori in mezzo mondo e figli più o meno legittimi anche in Italia, il Far East Film Festival.
Frutto della smisurata passione per il cinema tout court, e per la cultura orientale in particolare, nasce dall’energia di due giovanissimi imprenditori locali, Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, che nell’arco di due decenni hanno sfidato il conservatorismo provinciale puntando su un’idea di cultura aperta all’incontro e allo scambio.
Combattendo contro i pregiudizi, lo strapotere della cinematografia statunitense, le amministrazioni e con una programmazione organica, completa e di stuzzicante qualità, hanno saputo incuriosire l’esigente platea locale e creare nel tempo uno zoccolo di aficionados che dimostra come la pianificazione, la passione e la professionalità ripaghino con gli interessi.
I detrattori del FEFF sono sicuramente ancora numerosi, ma per la maggior parte si basano su giudizi prevenuti o imperniati su un generico “non mi piacciono i film cinesi” (?); questi tuttavia non tengono conto che il FEFF è prima di tutto una comunità giovane, l’energia che sprigiona e contagia, l’incontro di persone, la circolazione di emozioni e riflessioni. È l’esempio di un quotidiano che ci piacerebbe potesse esistere anche oltre il FEFF.
76 titoli – di cui 3 première mondiali, 12 internazionali e 18 europee! – dalle cinematografie dominanti (Corea del Sud, Cina, Giappone) a quelle emergenti (Filippine, Thailandia, Vietnam, …), generi per tutti i gusti che spesso s’incrociano facendo saltare i canonici registri occidentali (come nel celebratissimo “One cut of the dead” del 2018, nda), genialate diffuse a man bassa e tecnica sovente raffinatissima. Non mancano guilty pleasure, boiate clamorose e sonniferi galattici, ma nella patria dei cinepanettoni possiamo anche lamentarci?
A prima vista, mano al programma, quest’anno sembra l’anno di una Cina arrembante, dopo anni e anni di poca sostanza (esclusi i pochi exploit) e di una Corea sempre di grande livello. Se Hong Kong è da molte edizioni soffocato sotto il peso dell’azione ripetitiva, come andrà il Giappone che in passato ha saputo esaltare?
Non dimentichiamo la retrospettiva “I choose evil” dedicata a figure di trasgressori dei vari regimi militari e i premi alla carriera per le mega star Anthony Wong e Yao Chen. Aprirà venerdì 26 aprile l’attrice Jeon Do-Yeon, prima attrice orientale premiata a Cannes!
Insomma, non avete ancora pensato ad un soggiorno nella bella e vitalissima Udine?
dal 26 aprile al 4 maggio 2019
Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”
Cinema Centrale