La poesia mimica delle maschere Familie Flöz arriva al teatro Bellini.
La festa è l’occasione per analizzare l’abisso delle contraddizioni sociali. Da una parte della grande villa sul mare si celebra il matrimonio di una coppia ma la scena è focalizzata nell’ombra, dove il personale lavora senza sosta per rendere tutto impeccabile. La servitù rispetta l’ordine gerarchico, immerso in un cortile lercio e caotico, teatro di mille peripezie, anche tragicomiche.
Le vite dei domestici vengono travolte dall’arrivo di una donna incinta che cerca rifugio nella villa. Sarà lei a consolare e accogliere le perplessità che attanagliano la giovane sposa e a ricordarle l’importanza di rimanere fedeli a sé stessi.
Ecco che nella mia personale interpretazione, la vera storia celebra la solidarietà femminile delle tre protagoniste di questa fiaba semiseria, inno alla mimica delle emozioni. La sposa, la donna incinta e la domestica sono le uniche a relazionarsi al di fuori degli schemi sociali, cercando di insegnare anche agli altri personaggi il rispetto della dignità.
Il pubblico in platea è incuriosito dalla rappresentazione muta delle maschere, tipiche del “metodo” Familie Flöz, pool internazionale di teatro fisico con sede a Berlino ma sempre in tour per il mondo.
Ognuno di noi può ricoprire ed interpretare in modo differente quelle maschere, dietro cui si nasconde una sorpresa per gli spettatori. Grazie ad una delicata ed intensa rappresentazione, il linguaggio del corpo rivela la poesia del teatro delle maschere pronte ad emozionarci e a metterci in gioco. È stato interessante ascoltare le reazioni del pubblico alle diverse piece improntate all’ironia: risate, sogghigni, stupore, commozione. La magia del teatro nei suoi mille suoni, anche quando va in scena la mimica corporea.
L’eterna dicotomia tra ricchezza e servilismo, riso e pianto, amore e morte coinvolge lo spettatore, travolto da un vortice di emozioni a loro volta contrapposte.
La sposa rappresenta la sfida della nuova vita, così come il futuro nascituro, a costo del sacrificio più estremo. L’alternarsi di schetch comici con scene più melodrammatiche ed intense, accompagnate dal vibrarsi dal vivo del violoncello e del pianoforte, rende il tutto intenso ed estremamente intimo, come ad indurre alla riflessione sugli opposti.
La festa dovrebbe rappresentare un momento gioviale ma nella drammaticità umana essa si tramuta nello specchio delle differenze sociali e delle distanze che connotano l’umanità.
La celebrazione continua nonostante le difficoltà della donna incinta, dei contrasti tra il custode e la governante, le liti tra i camerieri. The show must go on, proprio come nella vita.
La maschera, di pirandelliana memoria, ricorda che siamo sempre pronti ad indossarne una, a seconda delle situazioni.
Quelle stesse maschere possono riuscire a svelare il nostro vero essere, senza confini sociali: è questo l’insegnamento offerto dalla donna incinta alla sposa.
La compagnia ha scelto il teatro Bellini di Napoli per festeggiare la 100esima replica, in un palco d’eccezione.
Nel giorno della nostra festa della Liberazione, Familie Flöz ha omaggiato il pubblico e la città di Napoli con un ingegnoso concerto di bicchieri proponendo una originalissima versione di Bella Ciao.
Sinceramente da non perdere.
Dal 25 al 30 aprile
Teatro Bellini
Feste
un’opera di Andres Angulo, Björn Leese, Hajo Schüler, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, Michael Vogel
con Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk
regia Michael Vogel
aiuto regia Bjoern Leese
maschere Hajo Schüler
set Felix Nolze, Rotes Pferd
costumi Mascha Schubert
sound design Dirk Schröder
musica Maraike Brüning, Benjamin Reber
canzone “Hold on” Marlena Käthe
disegno luci Reinhard Hubert
video-art Maraike Brüning
direttore di produzione Gianni Bettucci
assistenti di produzione Dorén Grafendorf, Carolin Hartwich
produzione Familie Flöz
in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart, Theater Duisburg, Theater Lessing Wolfenbüttel
e il supporto del Hauptkulturfonds
Orari spettacoli: feriali h. 20:45, mercoledì h. 17:30, sabato h. 19:00, domenica h. 18:00
Immagine in testa all’articolo: FESTE, Lucy, ©SimonWachter