“È davvero straordinaria la scrittura. Va ad annidarsi tra le pieghe dell’anima”: una frase che racchiude la magia della scrittura e che rappresenta al meglio Cucinare un orso, opera di Mikael Niemi, poeta, narratore e drammaturgo svedese, anzi, “dell’estremo nord della Svezia”, come giustamente viene precisato nella presentazione dell’autore. La casa editrice Iperborea conferma la sua capacità di portare nelle librerie italiane opere estremamente coinvolgenti e, nel caso specifico, ricche di poesia e magia.
In questo suo nuovo lavoro, Niemi racconta una storia che apparentemente potrebbe essere inquadrata all’interno della categoria dei gialli, ma che in realtà si rivela essere una narrazione molto più profonda e poetica: la figura di Læstadius, il pastore di origine sami realmente esistito, è infatti un “investigatore” sui generis. Uomo di fede, fondatore del Risveglio, movimento spirituale che si batte contro “le autorità libertine del distretto”, Læstadius è attento ai particolari, scava in profondità (sia dei fatti, sia delle persone) e non ha paura di porsi domande su domande per riuscire a raggiungere la verità.
Mikael Niemi
Una sorta di Sherlock Holmes che si muove negli spazi poetici ed estremi della Svezia settentrionale affiancato dal suo “Watson”, cioè Jussi, un ragazzo lappone che porta dentro di sé un tragico passato e che è stato istruito dal suo originale maestro. Scaltro e dall’intelligenza veloce, Jussi è la spalla perfetta che Niemi affianca al protagonista per formare una coppia sicuramente originale e, in parte, fuori dagli schemi che accompagna il lettore attraverso crimini da risolvere e antagonisti da combattere come il giudice distrettuale Brahe e il suo fido Michelsson.
Grazie al suo stile coinvolgente e ricco, Mikael Niemi riesce quindi a creare un giallo scandinavo ricco di emozioni che non si limita al tradizionale schema omicidio-indagine-soluzione, ma va oltre e permette al lettore di conoscere un pezzo di storia troppo spesso dimenticata, quella cioè della popolazione sami e del rapporto non idilliaco tra questo popolo e le autorità svedesi. Cucinare un orso è quindi un libro da gustare appieno immergendosi nelle atmosfere estreme di quelle terre ai limiti del mondo, così ricche di magia e poesia che un narratore come Niemi riesce a trasmettere con estrema maestria.

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