L’emozione di camminare sull’acqua, in stretta connessione con questo elemento e in completa armonia con l’ambiente circostante. È l’esperienza unica che l’artista bulgaro Christo ha voluto con The Floating Piers far vivere ai visitatori che, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, si sono recati sul Lago d’Iseo. Il docu-film Christo – Walking on Water di Andrey Paoinov – in anteprima al Biografilm Festival 2019 – ci riporta sulla mitica passerella galleggiante di 3 Km capace di attirare, in sedici giorni, almeno 1 milione e 300 mila visitatori, accendendo i riflettori – e i social – del mondo sul Lago d’Iseo, Sulzano e Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa, territori fino ad allora pressoché sconosciuti.
Dietro le quinte di un’opera-evento
Christo – Walking on Water ricostruisce i retroscena, le fasi di preparazione e realizzazione, oltre che le criticità, del progetto outdoor che Christo aveva ideato insieme alla moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebo, scomparsa nel 2009, alla quale è dedicata l’opera. Se i precedenti disegni di pontili galleggianti pensati per il Rio della Plata in Argentina nel 1970 e la baia di Tokyo nel 1996 sono rimasti incompiuti per la mancanza dei permessi necessari, The Floating Piers può essere finalmente concretizzato in Italia, dopo circa due anni di non facile iter autorizzativo.
La sua realizzazione ha richiesto il superamento di una serie di sfide di natura logistica, estetica, funzionale e di sicurezza. “I pontili galleggianti”, ancorati al fondale tramite un sistema di collegamento (200 ancore) impercettibile, sono stati formati da 200mila cubi in polietilene ad alta densità in grado di sostenere 70mila metri quadri di tessuto arancione cangiante e increspato.
Le opere di Christo e Jeanne-Claude sono progetti temporanei che si prestano bene a essere riprese dai filmmaker. Albert e David Maysles, padri del cinema verità, hanno filmato diverse installazioni dei due artisti, dall’impacchettamento del Pont Neuf di Parigi al Valley Curtain in Colorado. Andrey Paoinov ne raccoglie l’eredità, lavorando a partire da oltre 700 ore di girato relativo a The Floating Piers. Il risultato è un omaggio al concetto che sostiene il water project del Lago d’Iseo, ma anche alla complessità progettuale e organizzativa celata dietro a un’operazione di questo tipo.
In particolare, lo spettatore è, senza eccessive spiegazioni, testimone dei concitati momenti che precedono e seguono l’inaugurazione del Floating Piers, con le dinamiche tra Christo e i suoi collaboratori, tra cui il nipote Vladimir Yavachev e Wolfgang Volz, le bizze climatiche e il problema che fin da subito emerge: la gestione del traffico di visitatori che non si attendevano così numerosi.
Un artista che non si ferma
Christo – Walking on Water offre soprattutto il ritratto ironico e autentico di un artista allergico alla tecnologia e alla mondanità, testardo e appassionato, disposto a litigare con collaboratori e autorità pur di preservare l’integrità della sua opera. Un artista, ricorda il bulgaro classe 1935, resta un artista sempre, senza pause o interruzioni, perché costantemente proiettato alla comprensione del mondo. Per questo, Christo ha già lo sguardo rivolto al futuro, alla successiva installazione. Il prossimo appuntamento è a Parigi nel 2020, con l’importante mostra al Centre Pompidou e il wrapping dell’Arco di Trionfo.
Ulteriori informazioni sul sito del Biografilm Festival