In Caracreatura di Pino Roveredo si incontrano, esaltandosi in modo miracoloso, le tre linee portanti della costruzione drammaturgica: una regia in perfetto equilibrio tra sostanza ed essenza, una scrittura elaborata e tagliente seppur sempre lucidissima e un’interprete che, lavorando a sbalzo sul flusso di coscienza del monologo, esalta gli spigoli e i chiaroscuri delle emozioni.
Marina (Maria Grazia Plos, semplicemente fantastica!) è una donna di mezza età che, proprio nel momento in cui la vita richiede un bilancio personale, si ritrova schiacciata da un’inestricabile matassa di pensieri, ricordi, rimorsi, rimpianti.
Giornate sempre uguali, grigie, senza sorpresa, come le definisce in apertura la stessa Marina. Seduta davanti ad un tavolo da cucina, rivolgendosi un po’ verso una sedia vuota e molto verso di noi che assistiamo inermi, ammaccati sulla poltrona, al disintegrarsi delle fondamenta della sua esistenza ma anche, sottotraccia, ad un’insospettabile resistenza a tutti i dolori e a numerose resurrezioni.
Un racconto che sembra un infinito viaggio agli inferi senza redenzione, fatto di una vita che sembra troppo lunga pur nella sua reale brevità.
Roveredo, anche regista, studia un semplice interno casalingo (tavolo imbandito in maniera disordinata con due sedie) e un pannello posteriore su viene proiettata un’incessante pioggia interrotta solo a tratti dalla comparsa del figlio o del marito che interagiscono provenendo da un passato che appartiene all’incrinato universo interiore di Marina.
Quello che Roveredo mette in scena è un assolo accorato in cui per oltre un’ora assistiamo alla struggente confessione di una persona ferita dalla caduta del figlio negli abissi della droga (e della delinquenza) e dalla perdita del marito, spalla silenziosa ma necessaria.
Straziante, pulsante, ammirevole nella sua carica umana, Caracreatura non ha mai una nota stonata, una virgola fuori posto; è un racconto che sembra una testimonianza reale servita dalle bellissime parole dello scrittore Roveredo, capace di regalare poesia al dramma senza mai semplificarne i contorni o renderli artificiosi, ma, al contrario, facendoci innamorare perdutamente della sua parola e del personaggio.
ERT FVG, TEATRORSARIA (UD)
CARACREATURA
Di: Pino Roveredo
Regia: Pino Roveredo
Interpreti: Maria Grazia Plos e Andrea Germani
interprete in video: Riccardo Maranzana
Scene: Andrea Stanisci
Costumi: Andrea Stanisci
Produzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Durata: 70 min. senza intervallo