Può un ricordo personale trasformarsi in memoria collettiva? Possono sensazioni, emozioni ed episodi vissuti da una persona diventare patrimonio della collettività di cui quella persona fa parte? Dopo aver letto Buonarroti 22 di Claudio Zanier la risposta non può che essere sì. Il volume, uscito per la Eut – Edizioni Università di Trieste, è infatti un poetico affresco della Trieste che fu, un sorta di diario scritto attingendo alla propria esperienza che, pagina dopo pagina, si trasforma in un diario collettivo, un lungo ricordo della società e delle sue mille sfaccettature.
Nato a Trieste nel 1942, Claudio Zanier è stato docente di Storia dell’Asia all’Università di Pisa dal 1975 al 2012: la prima edizione di Buonarrotti 22 uscì oltre due anni fa e, come scrive l’autore, “era per amici e conoscenti e rifletteva le sfaccettature della nostalgia per la casa della mia infanzia e dei suoi dintorni”. La cerchia dei lettori aumentò considerevolmente e molti si fecero avanti “citando, con la passione del ricordo remoto, episodi, eventi, relazioni” attinenti i luoghi descritti da Zanier. “Via Buonarroti diveniva, man mano che il libro circolava, un affollato crocicchio cittadino” scrive l’autore che ha deciso di inserire otto nuovi racconti (per un totale di 32) e offrire a tutti la possibilità di immergersi in un passato personale e collettivo.
Il ricordo di quell’appartamento al secondo piano, del giardino recintato e delle vie limitrofe diventa così lo spunto per una carrellata di immagini che accompagnano il lettore nella Trieste che si apprestava a vivere la fine della Seconda Guerra Mondiale e le note traversie del dopoguerra. In questo cammino Zanier rievoca ad esempio la fabbrica di cioccolato Lejet, l’attesa e i preparativi per il Carnevale, l’incontro con un colonnello Usa in servizio a Trieste e l’arrivo alla mattina degli ambulanti annunciati dalle loro voci in strada.
Nelle pagine di Zanier prende così vita un ritratto della società triestina del dopoguerra nel quale gli episodi personali diventano l’occasione per rievocare atmosfere comuni a molti triestini i quali si trovano a rivivere il loro passato con un pizzico di nostalgia. Buonarroti 22 è un libro che i triestini apprezzeranno sicuramente, ma anche coloro che non hanno vissuto nella città giuliana avranno l’opportunità di lasciarsi trascinare in questo viaggio nella memoria fatto di ricordi ed emozioni.