Biografilm Festival 2018: Carlos Saura presenta Renzo Piano: The Architect of Light

Carlos Saura è al Biografilm Festival 2018 di Bologna per ricevere il Celebration of Lives Award e soprattutto per presentare il documentario Renzo Piano: The Architect of Light che mostra le fasi salienti della costruzione del Centro Botín, spazio dedicato ad arte, cultura e formazione nella baia di Santander, in Spagna, dalla progettazione dello studio guidato da Renzo Piano all’inaugurazione avvenuta nel giugno del 2017.

 

RENZO PIANO: THE ARCHITECT OF LIGHT Documentario di Carlos Saura presentato a Bologna

 

Nel documentario, in sala in autunno distribuito da I Wonder Pictures, il regista spagnolo non si concentra quindi sull’intera carriera dell’architetto genovese ma sulle sfide – sempre nuove – di realizzare un edificio forse “minore” rispetto ad esempio al Centre Pompidou di Parigi, ma altrettanto curato ed emblematico della visione di Renzo Piano dell’architettura e del suo ruolo per la collettività.

Come in alcuni suoi film, da Tango a Carmen Story a Io, Don Giovanni, Carlos Saura è particolarmente affascinato dal processo di evoluzione dell’opera d’arte, in questo caso il Centro Botín voluto dall’omonima Fondazione presieduta da Emilio Botín, proprietario del Banco Santander e scomparso nel 2014. Sospeso per metà sul mare e ancorato a terra attraverso dei pilotis, il Centro si compone di due volumi arrotondati connessi da una serie di passerelle protese verso l’acqua. Il progetto intende restituire alla città la vasta area portuale del molo di Albareda allacciandosi all’oasi verde degli storici Giardini Pereda: l’obiettivo è ristabilire un accesso pedonale al mare, interrando la strada che attraversava l’area. Le obiezioni al progetto di Piano non mancano – si temeva l’interruzione visiva del lungomare di Santander, cuore della città – così come non mancano ritardi sui tempi di lavorazione. Ci vorranno quasi otto anni per completare il Centro Botín, ma l’attesa sarà ben ripagata.

 

Renzo Piano nel documentario di Carlos Saura

«L’incontro con Renzo Piano è stato fantastico – rivela il regista spagnolo – lo conoscevo come architetto ma non come persona. Oggi posso dire che siamo grandi amici. Con il Centro Botín ha voluto lasciare a Santander una testimonianza di qualità estetica a disposizione della cittadinanza. Non è semplice far convivere le diverse anime ed esigenze, quelle dell’architetto, della committenza e della cittadinanza». Sollecitato da Saura, Renzo Piano interviene nel documentario con pensieri e riflessioni: l’amore per i cantieri fin da quando, da piccolo, li frequentava con il padre costruttore; l’amore per l’acqua e per la luce che proprio in questo elemento trova la massima espressione.

Centrale, nel documentario così come nel modus operandi di Piano, è la forma sociale dell’architettura, l’importanza di comprendere a fondo il genius loci di un luogo prima di iniziare a disegnare. «Per Renzo – continua Carlos Saura – era fondamentale che il Centro Botín, con le sue esposizioni, eventi culturali e il verde circostante, venisse accettato, adottato e frequentato dagli abitanti di Santander». Un edificio è progettato per restare a lungo, se non per sempre, ed è per questo che la qualità deve essere il principale fattore discriminante.

Per l’architetto genovese l’arte e la cultura possono cambiare il mondo, se arrivano a toccare anche una sola persona. Il regista spagnolo è più scettico rispetto allo spirito rinascimentale di Piano. «Mi auguro che questa “utopia” possa realizzarsi. Oggi si vive in metropoli spesso ricche di contraddizioni e disparità; molto andrebbe fatto e i politici dovrebbero fare la loro parte».