Quando ti ritrovi per caso tra le mani amorevol-Mente – pensavo fosse amore invece era un incubo di Vanna Morra cominci con un sorriso e chiudi con il cuore un po’ dolorante.
Nelle intenzioni della event planner, giornalista, blogger e autrice il libro deve servire a fare informazione: diventa, nella scrittura e nella forma, un vademecum da portare con sé, nella borsa o nel cuore, come messaggio di prevenzione prima ancora che di cura.
Il libro ha l’ambizione (nelle parole dell’autrice) essere un manuale e la costruzione originale con l’inserto di post-it e un utilissimo glossario, ma mantiene il tono quasi leggero nonostante il tema serio e doloroso. Non cade in cliché provando ad ampliare l’attenzione che spesso è relegata a poche giornate all’anno o qualche raro segnale di interesse. È anche una sottile denuncia della spettacolarizzazione di questo tipo di relazione e di quanto, nel linguaggio veloce e spesso banalizzante dei social, molte parole perdano di significato e peso. Diventa quindi l’analisi di comportamenti e azioni, che sono dietro quelle parole, e che quindi possono trarre in inganno, come è successo alla nostra autrice.
Il tono non è mai giudicante o accusatorio. I momenti più intensi vengono raccontati senza mai appesantire chi ha voglia di ascoltare. È il racconto di un incubo, costruito in gironi, attraverso cui seguiamo la spirale in cui tutte e tutti potrebbero cadere e che riesce a coinvolgere il lettore con un tono lieve e colloquiale, ma mai banale, che a sprazzi diviene persino divertente.
Amorevol-mente – pensavo fosse amore invece era un incubo è il racconto onesto e senza filtri a denunciare le menzogne di un narcisista patologico e aiuta a capire “come prevenire le relazioni tossiche“.
Ma è anche un’analisi attenta dei segnali da intercettare perché l’incubo finisca, grazie agli interventi della psicologa e psicoterapeuta Ivana Napolitano socia fondatrice dell’associazione Vaso di Pandora. È la voce autorevole ma mai distaccata che viene chiamata in causa quando il tono si fa serio, trasformando il racconto in dialogo, del quale ci sente partecipi. Perché nel leggerlo, ci si scopre a ridere o sull’orlo di una lacrima. Sorridere o stringere il pugno per reprimere la rabbia o il disappunto.
Diventa così, questo libro, un progetto comune, uscendo dalla solitudine del racconto di una crisi e della sua cura: nasce dal blog www.amorevolmente.com realizzato da Martina di Mauro, e accoglie le vignette dell’illustratore romano Fabio Magnasciutti che ha anche ispirato il logo e la copertina di questo poliedrico progetto ed è autore della nota di apertura.
Parla alle persone, come se si fosse seduti in riva al mare a raccontarsi fino all’alba. Per sentirsi ascoltati, per ascoltare e per poi essere testimoni nella speranza di potere prevenire.
È la storia di una caduta nell’inferno di una relazione tossica, in cui a tratti ci si sente colpevoli almeno quanto il carnefice. Ma è anche la storia della ricostruzione del sé, ripartendo da dove ci si era interrotte ma forse anche a prescindere da quello che eravamo. È un percorso che recupera la propria identità attraverso la razionalità senza rinunciare alle emozioni e all’empatia che ci definiscono.
Perché è un inno alla resistenza più che alla resilienza: è una ri-costruzione a partire dall’adulta, finalmente conscia di ciò che la circonda, e dalla ragazzina che lei tiene in vita dentro di sé, per difenderla ad ogni costo e difendersi così dal rischio che i propri sogni e obiettivi possano essere messi in un angolo.
Vanna Morra
amorevol-Mente | Pensavo fosse amore invece era un incubo
91 pagine, 2023, Iuppiter edizioni www.iuppiteredizioni.it
Per saperne di più:
Blog www.amorevolmente.com
Instagram: @amorevol_mente
Link Amazon: https://amzn.eu/d/2d10WNy