Venezia 76 – Seberg

Ispirato a fatti realmente accaduti, il film narra la storia di Jean Seberg, protagonista di À bout de souffle (Fino all’ultimo respiro) e beniamina della Nouvelle Vague francese, che sul finire degli anni Sessanta finì nel mirino del programma di sorveglianza illegale dell’FBI, COINTELPRO.

Il coinvolgimento politico e sentimentale dell’attrice con l’attivista per i diritti civili Hakim Jamal la rese un obiettivo dei tentativi spietati del Bureau di arrestare, screditare e denunciare il movimento del Black Power.

Un giovane e ambizioso agente federale, Jack Solomon, viene incaricato di sorvegliare l’attrice; i destini dei due si troveranno a essere pericolosamente intrecciati.

“Ho scoperto Jean Seberg al liceo quando il mio professore di francese proiettò À bout de souffle per la classe. – ha dichiarato il regista della pellicola Benedict Andrews – Fui letteralmente stregato e da allora non ho più potuto dimenticare la sua incredibile recitazione. Seberg ridefinì i parametri della presenza e della verità scenica.”

Jean Seberg (1938-1979) è stata una icona degli anni Sessanta. Non tanto o non solo perché già con i primi due film diventò una stella (Santa Giovanna e Buongiorno tristezza, entrambi di Otto Preminger), ma perché il suo quarto fu Fino all’ultimo respiro, capolavoro di Jean-Luc Godard e film culto dell’intera Nouvelle Vague. Diva inquieta, l’attrice americana traslocata a Parigi ebbe una intensa e tribolata vita sentimentale (quattro mariti), ma anche una terribile fragilità di nervi, da autodistruzione progressiva. Per dieci anni, una volta all’anno tentò il suicidio, l’ultima volta ci riuscì, dopo aver scritto un biglietto terribile: «Perdonatemi. Non riesco a vivere più a lungo con i miei nervi». Eppure ancora oggi la sua fine è accompagnata dal mistero. Che il regista australiano Benedict Andrews (al secondo film, dopo il teatrale Una nel 2016), illustra e ci racconta. Perché Jean Seberg fu anche e a lungo perseguitata dall’FBI di Hoover che non le perdonò mai la sua vicinanza politica, con tanto di sostegno fattivo, alla causa rivoluzionaria dei Black Panthers. Iscritta in una speciale lista chiamata Cointelpro che prevedeva una sorta di programma drastico di persecuzione fu oggetto di una turpe campagna diffamatoria che ne logorò il già costituzionalmente instabile equilibrio psichico.

In questo biopic (sceneggiato dalla coppia Joe ShrapnelAnna Waterhouse che già aveva scritto un’altra biografia impegnata su Jesse Owens, Race-Il colore della vittoria), la sventurata Jean Seberg è interpretata da Kristen Stewart, ormai lontana dall’ex ragazzina invaghita di un vampiro in Twilight. L’emergente Jack O’Connell (Skins, Unbroken) è l’agente dell’FBI incaricato di “prendersi cura di lei”, Anthony Mackie (il Falcon degli Avengers) è il militante dei Black Panthers, Hakim Jamal, l’altra “pietra dello scandalo”.

Affascinano le contraddizioni di Jean Seberg, il suo incarnare allo stesso tempo fiera indipendenza e apertura emotiva, tristezza e ingenuità, idealismo e gioia di vivere. Sotto lo sguardo spietato dell’FBI, la trama della vita di Jean si sgretola. Come il personaggio di Giovanna d’Arco interpretato per Otto Preminger, Jean attraversa il fuoco. Sopravvissuta all’esaurimento nervoso e alla perdita, trasforma l’instabilità in grazia duramente conquistata.

Kristen Steward nei panni di Jean Seberg

SEBERG

Fuori Concorso

Regia: Benedict Andrews
Produzione: AUTOMATIK (Fred Berger, Brian Kavanaugh-Jones) IndiKate (Kate Garwood), Totally Commercial Films (Stephen Hopkins), Bradley Pilz Productions (Bradley Pilz), Encrypted Productions (Marina Acton, Alan Ritchson)
Durata: 102’
Lingua: inglese
Paesi: Usa
Anno: 2019
Interpreti: Kristen Stewart, Jack O’Connell, Margaret Qualley, Zazie Beetz, Yvan Attal, Stephen Root, Colm Meaney, Vince Vaughn, Anthony Mackie, Jade Pettyjohn, Grantham Coleman, James Jordan
Sceneggiatura: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse
Fotografia: Rachel Morrison
Montaggio: Pamela Martin
Scenografia: Jahmin Assa
Costumi: Michael Wilkinson
Musica: Jed Kurzel
Suono: Will Files, Jack Whitaker, Joel Dougherty
Effetti visivi: Crafty Apes