Altre Stanze anni ’50-60: i maestri del ‘900 nella collezione della Banca d’Italia

Altre Stanze anni ’50-60 porta in mostra  a Latina i grandi maestri del ‘900 presenti nella collezione della Banca d’Italia. Inaugurata sabato 27 gennaio l’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Latina e la Banca d’Italia ed ospitata presso le sale della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea della cittadina, resterà aperta fino all’ 8 aprile 2018.

Giorgio De Chirico, Paesaggio con ruderi, cavallie cavalieri, 1955, olio su tela

L’iniziativa ha lo scopo di far conoscere ad un pubblico più ampio parte del patrimonio artistico dislocato nelle diverse sedi dell’Istituto bancario, una ricchezza non sempre visibile ma preziosa e significativa, in quanto testimonianza di un’epoca segnata da profondi cambiamenti per il nostro paese.

Corrado Cagli, Altre stanze, 1950, tecnica mista su carta applicata a tela

L’esposizione raccoglie più di 40 opere tra dipinti, sculture, ceramiche di artisti italiani e internazionali che hanno operato negli anni ’50 e ’60, riuniti in una mostra che prende il nome da un’opera di Corrado Cagli, esposta per l’occasione.

Toti Scialoja, Due di febbraio, 1960 tecnica mista su tela

Altre Stanze runisce opere di: Lucio Fontana, Giorgio De Chirico, Emilio Vedova, Renato Guttuso, Carla Accardi, Ugo Attardi, Franco Angeli, Enrico Baj, Alberto Burri, Tano Festa, Mario Mafai, Mario Schifano, Pietro Raspi, Marcello Avenali, Antonio Corpora, Franco Gentilini, Alberto Giaquinto, Guido La Regina, Leoncillo Leonardi, Renato Mambor, Sante Monachesi, Mattia Moreni, Augusto Murer, Zoran Music, Gastone Novelli, Tancredi Parmeggiani, Achille Perilli, Fausto Pirandello, Giò Pomodoro, Sergio Romiti, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Mario Sironi e Giulio Turcato.

Piero Raspi, Pittura n°12, 1959 olio su tela

Senza alcun dubbio una mostra eccellente, capace di raccontare il percorso artistico dei tanti maestri oramai storicizzati, potendo osservare il loro operato diverso nei linguaggi e contenuti. In mostra opere giovanili come quella di De Chirico del 1955, o figurativa come quella di Lucio Fontana del 1956, che la maggior parte del pubblico conosce per i famosi tagli, o come la splendida tela Piazza delle Tartarughe di Marcello Avenali del 1950 ca.

 

Lucio Fontana, Ritratto femminile, 1956, ceramica

Ma all’occhio risaltano due opere: Due di febbraio di Toti Scialoja del 1960, e Pittura n°12 di Piero Raspi del 1959. Nella prima, opera di grande formato, Scialoja impone una ritmica compositiva senza precedenti, attraverso la tecnica degli stracci imbevuti di colore impressi sulla tela, probabilmente stimolato dall’incontro avuto nello stesso anno con Villem De Kooning e Robert Motherwell a New York.

Altre Stanze
Alberto Burri, Bianco e Nero, 1951, olio su tela

Nell’opera di Raspi, la matericità informale predomina. Di certo Raspi, notevolissimo esponente del gruppo dei Sei o più conosciuto come Gruppo di Spoleto, è un artista che ha sperimentato moltissimo, e la vicinanza e frequentazione con Leoncillo e Burri in quegli anni lo induce a quella ricerca informale materica che poi lo porterà verso una maturazione pittorica informale-architettonica che mai nessun artista aveva affrontato in precedenza. E poi Schifano, Festa, Accardi, Pirandello, Santomaso, Turcato, Moreni e tutti gli altri, si potrebbe parlare per ognuno di loro accuratamente per ore e ore.

Altre Stanze
Marcello Avenali, Piazza delle tatarughe, 1950 circa, olio su tela

Una Mostra che va assolutamente vista, magari richiedendo la visita guidata condotta da Francesco Tetro, storico attento e preparato, come si legge nella nota dell’assessorato alla Cultura: “Rivolgeremo particolare attenzione al pubblico adolescente – afferma l’Assessore alla Cultura Antonella Di Muro – che inviteremo a percorrere le sale della Galleria con il direttore scientifico dei Musei Civici Francesco Tetro disponibile a guidare i ragazzi nella visita e a far sì che colgano l’importanza di quelle opere quali documento di un particolare momento storico nonché testimonianza delle trasformazioni culturali che hanno segnato il passaggio alla modernità”.

Mario Schifano, Da destra verso sinistra, 1964, olio e acrilico su tela

 

Altre stanze. Anni ’50 – ’60
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Palazzo della Cultura via Umberto I, 39- Latina

L’ingresso alla mostra è gratuito.

La Direzione Musei e Pinacoteche del Comune di Latina organizza visite guidate alla mostra.
Il tour sarà a cura del Direttore scientifico dei Musei Civici Francesco Tetro e si terrà tutti i venerdì mattina, dal 2 febbraio all’8 aprile (giorno di chiusura dell’esposizione) e si articolerà su due turni: dalle 9.30 alle 11.00 e dalle 11.30 alle 13.00.

Gli interessati potranno prenotare la visita chiamando la segreteria al numero 0773.652626.
La prenotazione è obbligatoria.

Le visite rivolte alle scuole prevedono gruppi-classe composti da un massimo di 25 studenti.

Due turni di visite guidate saranno disponibili la domenica mattina con orari 10.00-11.30 e 11.30-13.00. Per queste non è necessario prenotarsi.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla responsabile avv. Elena Lusena, della Direzione Amministrativa Musei e Pinacoteche (0773.652618).