Nel paese delle meraviglie, Alice

È tardi! È tardi! mi ripeto salendo le scale che portano al teatro Bolivar di Napoli. Non c’è più tempo, arriverò in ritardo. È tardi, così giro l’angolo di corsa facendo la curva stretta con l’orecchio da coniglio a terra e mi ritrovo circondato da bambini, tantissimi bambini che accompagnano le loro mamme e il loro papà a vedere lo spettacolo Alice, nella riscrittura del Cappellaio Matto, che interpreta Martina Zaccaro.

All’ingresso ai bimbi danno carte francesi, io per fortuna mi sono portato la mia carta da casa, troppo grande per stare tra i bimbi, troppo piccolo per stare tra i grandi. Nella storia le carte francesi rappresentano i soldati della regina, qui le stesse carte rappresentano i bambini venuti da lontano per sostenere Alice in viaggio nel paese delle meraviglie.


Surreale vedere così tanti adulti accompagnati mano nelle mano dai loro figli, senza cellulari, prendere posto senza mandare messaggi.
Ho avuto la fortuna di sedermi in prima fila, mi sono sentito come quei personaggi del film Neverland, un sogno per la vita quando vanno a teatro per la prima di Peter Pan e si ritrovano circondati da bimbi sperduti.
Come Alice, che interpreta una tenera Milena Pugliese, gioco con la mia ombra. Diventa piccola e grande a piacere, mangiami, bevimi. Immagino mele prese a morsi, tavolini fantasmi e porte aperte, troppo basse per entrare, troppo alte per non passare.
Se il teatro è magia, Alice lo è ancora di più.
Non ci sono richiami dark, nessuna tristezza né canzoncine, Tim Burton per una volta resta a casa in compagnia del buon vecchio Disney.
Martina Zaccaro, regista, autrice e Cappellaio Matto, riscrive una nuova Alice: dolce, ingenua, che salta e si muove, sorride e fa sorridere, parla con tutti i personaggi. Quattro personaggi sulla scena, molti di più quelli che vediamo anche se non esistono, che vengono solo accennati, ricordati, disegnati dalla nostra immaginazione di bambini mai troppo cresciuti.

 

Che si aprano le danze, bambini e bambine, che si accendano le luci, fanciulle e fanciulli, che lo spettacolo abbia inizio. Come stelle comete, stelline danzanti e stellette d’artificio viaggiano bagliori nel teatro e ci portano a muovere la testa su e giù mentre un coniglio bianco dalle orecchie lunghe e pazze, ma pazze poi per chi, saltella tra il pubblico al grido di “è tardi, è tardi” come un attimo prima ho fatto io. Mi sento un coniglio bianco, mi sento Gennaro Ciotola, che deve sentirsi me, oppure un coniglio bianco, mistero del teatro.

Tu chi vuoi essere? Bruno Barone è una splendida regina di cuori, una drag queen. Potrebbe essere una donna, potrebbe essere un uomo, potrebbe essere chi vuole lei nel Paese delle Meraviglie e nel Paese Reale, che spesso coincidono, qualche volta stridono. Ma non importa, a noi bambini non interessano le definizioni dei grandi, per noi lui è la regina di cuori, da gioia e dolori, la sua strategia è il solo ponte tra i due mondi. Se una rosa genera rosa, una spina genera spina, noi le dipingiamo con lei di rosso cuore, le rose.
Come facevano le carte da gioco, quelle che abbiamo avuto all’inizio. Siamo parte dello spettacolo. Siamo lo spettacolo,  ascoltando Marco Fandelli, la voce fuori campo della porta e del narratore dell’inizio.

É tardi, è presto, sono le sei del pomeriggio ma è tardi, troppo presto per restare, tornare dal mondo magico di Alice. Non importa più che ore sono, i bambini ripetono le battute del Bianconiglio, cantano un buon non compleanno con il cappellaio matto e tagliano le teste a tutti, più teste hanno, meno anni dimostrano, come i genitori che fanno finta di aver portato i piccoli a teatro sperando di potere per un’ora almeno, per un’ora soltanto, essere trasportati in un mondo capovolto dove i fiori cascano in cielo e le teste sul pavimento.

 

Con questo spettacolo il Bolivar con la direzione artistica e organizzativa di Nu’ Tracks spalanca le porte del teatro a grandi e piccini con la rassegna Piccole Storie di Eroi a cura di Martina Zaccaro che ci saranno raccontate dalla Compagnia Poster. Dopo Alice troveranno posto a teatro l’Avarello, un prequel inedito dell’Avaro di Moliere il 13 gennaio, Pierrot Napoliter, ispirato a Les Enfants du Paradis di Carnet e Prevert il 2 marzo e Peter Pan, il bambino che non voleva crescere di Barrie l’11 maggio.

Il teatro per tutta la famiglia, dove per una volta sono i bambini a portare i grandi a vedere uno spettacolo e non viceversa.

Alice
di Martina Zaccaro
con Milena Pugliese, Martina Zaccaro, Bruno Barone e Gennaro Ciotola
voice off di Marco Fandelli