Il fiore di Elizabeth Abel

Napoli incontra l’arte internazionale ancora una volta negli spazi dell’Ex Lanificio, in un’ala del grande chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello. In questo grande spazio a pianta rettangolare che Valeria Apicella, coreografa e perfomer napoletana, ha trasformato senza stravolgerne la struttura nel suo Atelier Punto Zero, la Noh-art contemporary space presenta la prima personale dell’artista inglese Elizabeth Abel dal titolo emblematico Bloomed.


Fioritura, rinascita, trasformazione, cambiamento.

Bloomed Elizabeth Abel
La pittrice e la sua opera

Napoli è la città giusta, città che rinasce, che cambia, come in questi anni rifiorisce e si trasforma, in un cerchio eterno ritorna capitale europea, polo culturale internazionale.
Il convento di Santa Caterina a Formiello è il luogo perfetto, che cambia con la città diventando prima in epoca borbonica fabbrica di lana e poi sito di varie attività artigianali. Rinasce, si traforma, fioriscono locali e gallerie d’arte.

Bloomed Elizabet Abel
Il vernissage

L’atelier Punto Zero di Valeria Apicella è la casa accogliente dove le opere di Elizabeth Abel trovano ospitalità e il giusto respiro. Uno spazio che cambia, dove passato e futuro dialogano senza contrasti, dove il soffitto in legno restaurato mostra i legami con il presente, rappresentato dai consolidamenti in ferro. Uno spazio fragile, intimo e raccolto nonostante l’ampiezza dei locali. Un trabattello ci ricorda il continuo mutare degli eventi e delle situazioni, una trasformazione continua.
Attiva dal 2019, Valeria porta avanti una serie di progetti che sperimentano nuove forme di aggregazione e socialità legate all’arte, al cinema e al corpo.

Bloomed, fioritura, come le immagini che si percepiscono nelle opere di Elizabeth Abel, esplosioni di colori. Vuoti e pieni che combattono tra loro, che cercano un equilibro laddove la vita invece vuole contrasto e guerra. Rinascita, come le linee che si intersecano e si perdono nei vuoti e suggeriscono che la vita è altrove, continua fuori dalla tela, oltre, lungo traiettorie che unisco Napoli e Londra, dove la giovane pittrice vive e lavora.

Trasformazione, come i paesaggi che cambiano in continuazione sotto le pennellate fluide, tenui e veloci della Abel, tra formale e informale, tra la ricerca di luoghi conosciuti e la voglia di spazi inesplorati, tra quello che suggerisce il cuore e quello che la mente vuole. Non sono quadri, sono campi di battaglia dove chi vince è sempre l’artista, che butta tutto fuori in un’esplosione apparentemente disordinata. La sua è un’esperienza catartica dove i colori la accompagnano, la guidano e la portano là dove solo i pittori sanno godere della propria arte, dove il gesto, la colatura, la pennellata sono piacere per il piacere.

Bloomed Elizabet Abel

Cambiamento come quello che solo una residenza può offrire. Nuovi suoni all’orizzonte, odori e sapori di cui hai solo sentito parlare. Sono queste nuove sensazioni nate dall’incontro tra la pittrice e napoli tra il 24 settembre e il 16 ottobre che vediamo negli spazi di Punto Zero.
Cinque lavori di grande formato realizzati durante la sua permanenza partenopea, un’esplosione di piacere. Come la città sono opere in bilico tra meraviglia e distruzione, tra bellezza e dannazione pura.
Le linee e i segni si accumulano, si sommano, come le civiltà si stratificano. Cadono in frammenti, come le strade perdono pezzi.
L’energia di una città che a più riprese ha avuto la forza di rialzarsi si ritrova nelle pennellate veloci, forti e decise di Elizabeth Abel.
Nella sensualità cromatica, nella somma dei colori, nelle linee che si perdono e si intrecciano tra loro, la città trova pace.
Quell’attimo di equilibrio che perde subito dopo dissolto in riparazioni fatte con vernice bianca.
Napoli è come le tele della Abel, ricca e povera allo stesso tempo, spazi pieni e vuoti cosmici, una città leggera che appoggia sul nulla, stratificata dalla storia. Colorata, astratta come le persone che la vivono, come le lingue che si mischiano e pratica come le figure che si intravedono, animali o umani poco importa. Vivono sulla tela, vivono tra i vicoli della città, vivono nella testa e tra le mani talentasse di una giovane pittrice inglese, adottata napoletana.

Elizabeth Abel
Bloomed
Noh-art contemporary space
piazza Enrico de Nicola 46, Napoli
puntozeroatelier@gmail.com