“L’ispirazione mi prende e mi induce a cantare le trasformazioni dei corpi in altri del tutto diversi”, così inizia il grande poema di Ovidio e così inizia questa avventura napoletana di Marianna Iozzino, Il carosello delle ore, alla Biblioteca Nazionale di Napoli nella sala Bibliografia giovedì 14 marzo alle ore 17:00.
Dopo due mesi di residenza al Giardino Liberato l’artista di Varese e diplomata in pittura all’accademia di Belle Arti di Brera espone i disegni nati in piccolo sui taccuini che porta sempre con sé e delle sagome dipinte, omini antromorfi, esseri ibridi che escono fuori dalla bidimensionalità della carta per diventare vivi. Uomini-animali, animali-uomini, piante in movimento e alberi ricurvi che vanno ad abitare per un mese la biblioteca nazionale. Miniature che si muovono ai margini tra il fantastico e il mondo reale, tra un libro mai letto e un libro cercato.
“Prima che esistessero il mare, la terra e il cielo che tutto ricopre, l’universo aveva un unico, indistinto aspetto che fu chiamato Caos” e da questa massa informe e inarticolata nasce la grande tela di due metri che Marianna Iozzino espone insieme ai suoi taccuini.
Il Carosello delle ore è un contenitore di storie come il famoso Carosello, così come le metamorfosi di Ovidio sono un contenitore di storie e un contenitore di storie è il tempo che Marianna ha trascorso in residenza gratuita al Giardino Liberato di Materdei, dove ha organizzato dei laboratori sull’affresco coinvolgendo la comunità che anima il luogo. Persone e situazioni conosciute che sono diventate personaggi e avventure nel suo Carosello delle ore, creature mostruose nella forma e bellissime nella sostanza, esseri nati strani come la vita, mutata, raccontata e vissuta da Marianna Iozzino alla Biblioteca Nazionale di Napoli fino al 16 Aprile
Carosello delle ore
Personale di Marianna Iozzino
Sala Bibliografia
Biblioteca Nazionale di Napoli
14 marzo- 16 aprile
ingresso gratuito
Marianna Iozzino (Nocera Inf.1988) vive a Varese, ma è da sempre legata a Napoli.
Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera e in Conservazione e Restauro alla Supsi di Lugano, dal 2019 si dedica completamente all’arte, portando avanti la ricerca che dura da circa vent’anni di dialogo tra i suoi disegni, nati in piccolo nei taccuini, e la sua pittura, che si sviluppa in grandi tele con l’olio come medium d’eccezione. Sue mostre personali sono Le Spezzate (2021) presso l’Atelier Zenith a Mendrisio (CH) e Inquiete Anatomie nella Piccola Galleria del Disegno di Cuvio (VA).
Tra le mostre collettive si segnalano le sedi di: Spazio Oberdan, Milano; Fondazione Gino e Gianna Macconi, Chiasso; Palazzo della Racchetta, Ferrara; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
Partecipa a diverse residenze d’arte, tra cui Rd’A, Villa Greppi a Monticello Brianza nel 2022, e l’ultima, nei mesi di Febbraio e Marzo 2024, nel Giardino Liberato di Materdei a Napoli.