Mentre la pandemia infuria ed il tempo del “liberi tutti” si allontana, non c’è motivo di dimenticare la passione per l’arte: Google Arts&Culture e Petra offrono due percorsi online da sfruttare mentre siamo (ancora) tutti in casa.
10 musei e tanto altro, grazie a Google Arts&Culture
Chi non ha mai sognato di avere un museo tutto per sé? Di camminare tra le opere potendole osservare con calma, senza l’ansia degli altri visitatori, magari armati di audioguide, che aspettano il loro turno? Ecco, Google trasforma questo desiderio in realtà, regalandoci una passeggiata (virtuale) in 10 musei in giro per il mondo.
Un tour virtuale da godere dal proprio PC o dal proprio cellulare (l’app esiste sia per Android che per IOS).

Si parte dal British Museum, con la sua sterminata collezione di reperti archeologici che comprendono la Stele di Rosetta, le sculture del Partenone, del Mausoleo di Alicarnasso e del Tempio di Artemide ad Efeso, i fregi del Tempio dell’Atena Nike, sculture e obelischi assiri, babilonesi, sumeri ed una ricca collezione di disegni di epoca medievale, moderna e contemporanea (dal XIV secolo al XXI secolo).

Si prosegue con il Guggenheim di New York, l’iconico edificio disegnato da Frank Lloyd Wright negli anni ’40 in cui è conservato il meglio di Impressionismo, Post-Impressionismo e dell’Arte Moderna del XX secolo.

Quindi con il Museo D’Orsay di Parigi, nato in una stazione ferroviaria dismessa e luogo d’elezione per le opere di Monet, Cezanne e Gaugin, il Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Seul, il Pergamon Museum di Berlino, il Rjiksmuseum di Amsterdam e la sua arte fiamminga, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, nato alla fine degli anni ’90 del secolo scorso, con la sua collezione di dipinti, disegni, sculture, codici miniati, arti decorative europei e fotografie europei, asiatici, e americani rigorosamente precedenti al XX secolo (fotografie a parte) e che è stato oggetto di lunghe cause legali per le modalità di acquisto delle opere (alcune opere antiche sono state restituite ai paesi di provenienza, Italia inclusa).

Gli Uffizi sono l’unico museo italiano presente. Mentre ne ritroviamo ben due in rappresentanza dell’America Latina: il primo è il MASP Museo d’Arte di San Paulo (San Paulo, Brasile), vero e proprio polo culturale del paese con una collezione che va dai pittori italiani del ‘300 fino ad Impressionisti, Post- Impressionisti e autori del Novecento come Amedeo Modigliani ed Umberto Boccioni. Il secondo è il Museo Nazionale di Antropologia di Mexico City, a Città del Messico, con la sua importante collezione di arte precolombiana.

Per percorrere le sale dei musei occorre cliccare su una delle frecce che compaiono in basso (a livello del pavimento). L’usabilità non è proprio delle migliori e non è possibile avvicinarsi al punto da leggere i cartellini, le direzioni sono obbligate, ma è normale trattandosi di una “Street View” adattata al museo e non, come per i tour virtuali di altre strutture, (l’Hermitage su tutti), di un servizio proprio del museo. La sensazione di quello di Big G è un po’ straniante, ma nel complesso ogni tour permette di vedere gli interni del museo e aggirarsi tra le sale con una certa libertà.

In ogni caso, si tratta solo di uno dei servizi offerti da Google Arts&Culture: nella pagina principale è possibile scegliere tante altre attività da fare, da giochi e altri tour virtuali, passando per la musica e lo Yoga.
Petra, alle origini della civiltà
Se non siete stanchi di camminare, una bella passeggiata a Petra è l’ideale per concludere la giornata. In questo caso, ci viene offerta su Google Maps.

Il sito archeologico della Giordania, riscoperto dall’esploratore svizzero Burckhardt nel 1812, fu una città cruciale per il commercio e la vita economica della zona fino all’VIII secolo, dopo il quale fu abbandonata a causa di cambiamenti politici e di alcuni terremoti.
Nel corso dei secoli seguenti, alcuni beduini si insediarono nelle sue cavità, ma la città rimase sostanzialmente dimenticata a anche a causa di alcune superstizioni locali che la vedevano infestata dai demoni (uno dei punti di accesso alla città è detto proprio Ponte del Diavolo).

A causa della sua posizione arroccata, Petra si raggiunge (dal vivo) solo a piedi o a cavallo. L’ingresso della città, un antico letto fluviale incastonato tra alte pareti di arenaria, è stato ottenuto deviando il corso originario del torrente ed è “presidiato” da tre blocchi di arenaria, che rappresentano il dio delle montagne Dushara, e sono detti blocchi di Djinn perché, secondo le credenze locali, sarebbero stati creati proprio da queste entità (la parola Djinn indica geni, spiriti o anche demoni).

La passeggiata virtuale, più interattiva del tour per i musei che propone Google Arts&Culture, si svolge lungo tutta l’area archeologica ed i suoi monumenti, sulla destra è possibile seguire il percorso scegliendo i punti più importanti lungo il percorso. In ogni area, alcuni cerchi possono essere cliccati per leggere degli approfondimenti. I testi sono in italiano, l’audioguida invece è in inglese.