Di testa, il cuore di Alessia D’Alise

Conta il cuore, testa mia che distilli il cuore, e lascia passare una sola parola, possibilmente la parola amore che di questi tempi pare essere sempre più una parola di resistenza. Esistenza, la gentilezza di esistere con un sorriso tra la gente e dare corpo e voce ai dettagli, che sono l’unica oltre l’amore che ci potrà salvare.

E di dettagli e cura e leggerezza sono pieni in questi giorni gli spazi artistici di Koinelab nel cuore di Napoli, in via Cisterna dell’Olio numero diciotto, quel numero tutto tondo che ci rende maggiorenni e porta cambiamenti e grandi amori, i primi struggimenti, i primi cuori pulsanti.

Tra le luci, le lampade e i metalli di Maria D’Anna, tra i gioielli di Luca Lopez e la leggerezza delle creazioni di Laura Garcia Rubio trovano spazio per una connessione sempre più forte tra artisti, per una voglia di condivisione contro il logorio asociale di questa nostra vita contemporanea le opere in cartapesta di Alessia D’Alise, gioielli, installazioni e sculture che giocano con la leggerezza della carta e la pesantezza del cuore.

I patimenti d’amore vengono raccontati con ironia in un pomeriggio di sole tra un bicchiere di vino e una ciliegia nelle sale nuove di Koinelab con persone, amici e semplici curiosi che in movimento continuo e costante si spostano dal laboratorio all’interno del cortile allo spazio espostivo che dà sulla strada e viceversa creando un flusso di energia che non si fermerà tanto facilmente.


Potere dell’arte condivisa. Non dire una parola che non sia d’amore, e non fa niente se lo dici con il dito medio alzato che qualche volta ci vuole, per un’opera che letteralmente parla, quella di Alessia, attraverso il linguaggio dei segni, venti mani, cinque parole orizzontali, una parola verticale per un messaggio molto esplicito. Vaffanculo con amore, titolo dell’opera.

Cuori anatomici non sempre perfetti, proprio come questo folle sentimento che causa struggimenti del suddetto, che pungono, feriscono e lasciano segni come il cuore spinoso che porta una soluzione per ogni spina.
Non sono perfetti perché mirano all’essenza, all’assenza di perfezione per un mutamento del cuore che possa ricaricarsi sempre, magari attraverso una presa usb che ogni tanto, il cuore, ha bisogno di ricaricarsi per ricominciare ad amare e sciogliersi come colore.

Mi sciogli il cuore, recita un’opera colorata. Per cosa non puoi fare a meno di scioglierti? Chiede Alessia D’Alise. Di un uomo, per un uomo. Ciao uomo, opera illuminata che gioca sulla dicotomia cuore testa. Ragione e sentimento, parola e pulsione. Possiamo scegliere se accendere il cervello o far partire il cuore ma Alessia ancora una volta con ironia ci propone una via alternativa, connettere l’uno all’altro per un equilibro nuovo, una scoperta interessante per molti uomini, sorride sorniona l’artista.

Alchimia perfetta, quella tra testa e cuore che porta a scoprire nuovi mondi e formule interessanti. come quella della Serotonina nell’opera omonima perché l’amore è chimica e quando succede è una scala verso il cielo che lascia cuori ed emozioni ad ogni passo. Per un amore a tutto tondo, a 360°, un amore totalizzante, magari per se stessi, che forse è l’unico modo per potersi poi dare.

Alessia trasforma la carta, muta e plasma con la colla e con le mani, metamorfosi che avvengono tra le sue dita, cuori che diventano corallo, teste mozzate e gocce di sangue che cambiano alghe e giunchi marini in rosso corallo. Medea, Ovidio, tante le ispirazioni dell’artista. L’arte che alimenta l’arte.

Tra tanto amore trova spazio anche l’amore per la musica in un’opera politica, l’unica forse della mostra, forse perché poi parlare d’amore è un atto rivoluzionario. Berta, come la canzone di Rino Gaetano, un aereo militare ruota attorno a un cuore al quale è collegato, attanagliato, legato attraverso un filo filato, e Berta filava. Uno scandalo di tangenti internazionali vestito d’amore. Una storia di tradimenti musicata dal cantastorie calabrese e ripresa da Alessia D’Alise.

La pesantezza delle vicissitudini umane raccontata con la leggerezza delle cartapesta, niente più segreti nascosti, che forse il cuore ci porta a vedere tutto più chiaramente. Apriamo gli occhi e scopriamo nuovamente la bellezza dell’amore, che tutto muove, il sole e le altre stelle.
Del resto non si vede bene che con il cuore, diceva qualcuno.