Nella vibrante cornice de Al Blu di Prussia inaugura una straordinaria esposizione dedicata ad un maestro della fotografia italiana, Alfa Castaldi (Milano 1926-1995).
La mostra, curata da Maria Savarese, continua il percorso espositivo tracciato negli anni dal Blu di Prussia, di esplorazione del panorama italiano e internazionale della fotografia attraverso nomi mai scontati, e ci porta in un affascinante viaggio attraverso gli oltre 40 anni di carriera di Castaldi.
Questa esposizione è frutto della collaborazione della Fondazione Mannajuolo con l’archivio Alfa Castaldi, un lavoro di archivio, in cui hanno giocato un ruolo importante i concetti di memoria, eredità e condivisione.
Concetti che a ben vedere sono ben presenti nella fotografia di Castaldi: una fotografia attenta ai fenomeni socio-culturali e impegnato nel documentarli e nel comunicarli sia attraverso i servizi di fotoreportage sia attraverso i servizi di moda, senza che si delineasse una reale frattura tra i due stili di narrazione che anzi, a ben vedere, nella sua fotografia hanno trovato terreno fertile di commistione.
L’esposizione, aperta fino al prossimo 5 gennaio 2024, offre ai visitatori un corpus di circa 80 fotografie che abbracciano diversi generi e temi, mostrando la vastità e la versatilità del lavoro di Castaldi.
Alfa Castaldi, giovane e brillante milanese, ha iniziato il suo percorso formativo sotto la guida illuminante di Roberto Longhi, una delle menti più influenti nel panorama critico dell’arte italiana del dopoguerra. L’incontro con la fotografia è avvenuto in modo naturale, influenzato dai fervidi dibattiti e dalle idee che si agitavano nel cuore del Bar Giamaica di via Brera.
In questo luogo, nascevano le passioni e le collaborazioni che avrebbero definito un’era, con figure come Ugo Mulas, Mario Dondero e Carlo Bavagnoli, accanto a pittori, scrittori e giornalisti che avrebbero segnato la rinascita culturale di Milano.
Il fascino della fotografia colpì Castaldi, spingendolo a lasciare gli studi d’arte tradizionali per abbracciare un nuovo mondo ancora da esplorare. I suoi primi passi lo portarono attraverso reportages nel Sud Italia, Parigi, Londra e persino l’Algeria.
Ma è stato l’incontro con la moda, gli still life, i ritratti e le sperimentazioni che hanno definito la sua carriera in modo indelebile.
L’incontro con la moda avviene grazie a Anna Piaggi, l’importante giornalista di moda che fu non solo sua compagna di vita ma anche una musa ispiratrice. Insieme, condivisero un amore per una cultura autentica, basata su letture eterogenee che hanno arricchito la loro visione estetica.
Grazie all’influenza di Anna Piaggi, Castaldi ha esplorato la moda in modo unico, diventando uno dei fotografi italiani più versatili ed inventivi del suo tempo. La sua fotografia non si è mai limitata a catturare abiti e modelli secondo gli standard tradizionali. Castaldi è stato un vero “ricercatore”, un’anima curiosa che ha continuato a esplorare il mondo quotidiano con lo spirito incrollabile di un reporter.
Attraverso la sua lente curiosa e acuta, il fotografo ha catturato la vita culturale italiana, la moda, gli still life fotocubisti, la sperimentazione tecnica degli “Intrecci”, i ritratti distintivi e molto altro ancora.
La mostra si snoda attraverso le diverse fasi della carriera di Castaldi, offrendo una panoramica completa delle sue molteplici passioni, dei molteplici interessi culturali e della sperimentazione artistica che hanno caratterizzato la sua carriera.
Maria Savarese, la curatrice della mostra, ha sottolineato l’importanza di questa esposizione come un “contrappunto critico – visivo”, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi nella mente creativa di Castaldi.
La mostra non è semplicemente un’antologia del suo lavoro, ma piuttosto una profonda analisi. Uno degli elementi centrali con cui si apre questa rassegna visiva è il progetto Compagnia di Stile Popolare, commissionato dalla rivista Uomo Vogue negli anni ’70, che esplora le radici dell’eleganza maschile nella tradizione italiana.
Una sequenza di scatti che raccoglie l’interesse di Castaldi per la vita socio culturale italiana e per il reportage.
Questo stesso occhio attento al contesto in cui si andavano a collocare i soggetti in quadrati lo ritroviamo all’interno degli scatti napoletani che ritraggono non soltanto gli abitanti di Napoli ma la stessa città, vedute uniche di Napoli, una città che ha evidentemente affascinato Castaldi durante il suo soggiorno nel 1960.
L’esposizione offre anche uno sguardo approfondito al rapporto di Castaldi con la moda.
Attraverso la sua collaborazione con importanti testate italiane ed internazionali, Castaldi ha trasformato la fotografia di moda in un’arte sofisticata e sperimentale.
Le sue fotografie, alcune delle quali iconiche come la campagna del 1971 per Walter Albini-Misterfox, sono testimonianza del suo genio creativo e della sua capacità di catturare l’essenza dell’epoca.
Nella sala cinema de Al Blu di Prussia, i visitatori possono anche immergersi in una serie di video clips curati dall’Archivio Alfa Castaldi.
Questi video offrono uno sguardo approfondito alle ricerche fotografiche di Castaldi, inclusa un’opera letteraria inedita intitolata Ali Joo, rimasta incompiuta alla sua morte.
L’esposizione di Alfa Castaldi presso il Blu di Prussia è un omaggio alla curiosità senza fine, all’innovazione e alla passione che hanno caratterizzato la carriera di questo straordinario artista.
L’esposizione è aperta dal martedì al venerdì, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, e il sabato dalle 10.30 alle 13.00.
Alfa Castaldi
a cura di Maria Savarese
dal 27 ottobre 2023 al 5 gennaio 2024
Al Blu di Prussia
Via Gaetano Filangieri 42
081409446
Orari: Mar-Ven: 10.30-13.00/16.00-20.00 – Sab: 10.30-13.00
Per ulteriori informazioni: info@albludiprussia.com – https://www.albludiprussia.com/