A Ottaviano contro il femminicidio

Nella grande piazza San Gennariello a Ottaviano di fronte alla chiesa di San Gennaro da un’idea di Mimmo Di Caterino, curatore del progetto, alcuni artisti visivi e dei performer si sono confrontati su un presente complesso e violento.

A due giorni dal 25 novembre giornata contro la violenza sulle donne hanno affrontato e messo letteralmente in piazza il femminicidio. Chi meglio di un artista contemporaneo può occuparsi di una tematica così complessa e radicata?

 

Sicuramente un artista può sensibilizzare invece di alimentare conflitti, può far riflettere molto più di certe presidente del consiglio. Una performance può arrivare dove un ministro dell’istruzione può solo distruggere.

Sabato 23 in piazza tra i ragazzini che giocavano a pallone e altri che si avvicinavano incuriositi, l’arte aggrega dove invece la cattiva politica separa, gli artisti chiamati a raccolta da Mimmo Di Caterino hanno messo in scena una cerimonia collettiva, un vero e proprio rito, una messa sociale.


Enzo Correnti e Ina Ripari, una coppia nella vita, sono due artisti che spesso si fanno spalla a vicenda nelle loro performance, due mostri nei loro rispettivi linguaggi, dallo spessore internazionale. Lontani dai circuiti specializzati portano l’arte ovunque, in ogni luogo e situazione, perché l’arte è vita e spesso le due cose si confondono e fondono tra loro.

Ina Ripari mette in arte una relazione coniugale dove colui che fustiga e maltratta la moglie muore dopo averla annientata in tutta la sua luce vitale. Enzo Correnti, di suo, cattura donne come prede per un uomo che colleziona relazioni, per poi liberarle in tutta la loro autonomia regalando un fiore, una rosa. Nessuna donna è proprietà privata.

Andrea Riccardi, il pulcinella d’oro fa rivivere Giovanna D’Arco con Sabrina Terracciano, una riflessione su cosa dovrebbe essere l’amore.

Giuseppe De Chiara autore del libro “III Arcano Maggiore L’Imperatrice“, interpreta la Regina Giovanna e la Papessa, mostrando la percezione della donna nella memoria collettiva e connettiva.

Nella piazza San Gennarello tra i perfomer Carmen D’Auria con i suoi lavori, ha incorniciato il tutto, portando avanti il suo discorso sulla presa di coscienza simbolica e onirica della cognizione e condizione dell’essere donna in questa prima parte del nuovo millennio.

Con Mimmo Di Caterino ha realizzato dei lavori in estemporanea Caterina Incani, artista cagliaritana, studentessa all’accademia di Belle Arti di Firenze.
Caterina, giovane promessa dell’arte contemporanea si è interrogata sul concetto di dipendenza in amore, sull’accettazione dell’altro in una relazione e su come le dipendenze creano dipendenza. Un tema nel tema, partendo dal proprio vissuto e quotidiano.
Dei suoi lavori realizzati in Piazza, una è stato acquisito dal prelato Don Raffaele Rianna della Chiesa di San Gennarello.

 

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro incessante del collezionista Michele Franzese che da anni lavora affinchè emerga il valore aggregativo sociale dell’arte ed è riuscito a coinvolgere l’amministrazione comunale di Ottaviano, il sindaco Biagio Simonetti e l’assessore alle pari opportunità Maddalena Massa.

Nei locali di Sciusante, uno spazio di Michele Franzese c’è stato un fuori programma.
Enzo Correnti si è dato per una nuova performance incartando non solo donne ma anche l’uomo, l’artista Luigi Di Sarno in pieno delirio creativo su una tela. Ha liberato infine solo le donne, costringendo l’uomo a restare in balia delle proprie responsabilità.

 

Nel fuori programma è stato possibile anche interagire con l’installazione di Marco Rallo, artista che ha curato la comunicazione. Un’opera site specific collocata in bagno per consentire allo spettatore una reazione intima e proibita in relazione a ciò che osserva quando si trova da solo con sé.